Editori Amici

Ordina per:
Mostra:
  • Versione Standard

    Qualcuno è bravo con i nomi | sa un nome per tutte le cose».

    Chandra Livia Candiani invece i nomi li confonde, li centrifuga, li riassegna dandogli piú forza. Essere in una stessa poesia cammello, seme di una mela, cane, fiamma e altre cose è rinominare il mondo con un’altra logica. La forte metaforicità di questa poetessa è tutt’uno con la ricerca di fermare in linguaggio il flusso incessante di sensazioni contrastanti ed entità che la attraversano, che ci attraversano. Se nell’atto del camminare dice di essere per metà uccello e per metà albero, non è solo un’analisi precisa della natura umana che tende contemporaneamente a staccarsi da terra e ad ancorarsi ad essa. Non è una semplice iperbole. È la condivisione della natura di uccello e di albero, che stanno dentro quella umana, perché tutte stanno insieme in un’«orchestra del mondo», fatta «di gridi e canti bisbigli e strepiti». Non sempre in perfetta armonia.

    I versi di Chandra, le sue parole, le sue metafore, vengono da quella partitura.

    12.50
    Editore : Einaudi
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    La voce di Franca Mancinelli, tra le più intense e originali della poesia italiana contemporanea, si affida a un difficilissimo equilibrio, tra esattezza del dettato e concentrazione semantica, ottenuta con l’esercizio costante di due forze complementari, quella che accentua e amplifica e quella che elimina e abrade.

    L’esattezza agisce a tutti i livelli: nella formulazione del singolo verso, nella miscela di immagini e giri sintattici, ma anche nella strutturazione calcolatissima delle sezioni, dei raccordi e persino delle pagine bianche, su cui si accampano minuscole, perfette spirali. Per raggiungere questa giustezza espressiva, l’autrice ha dovuto operare neurochirurgicamente sulla propria scrittura, condensando il senso e eliminando tutto il superfluo: non a caso il titolo felice dell’opera, Tutti gli occhi che ho aperto, denuncia il prezzo pagato nel verso che gli fa seguito, sono i rami che ho perso.

    Queste poesie nascono da un’urgenza tangibile che non si fa mai aperta confessione: urgenza privata, biografica, e urgenza etica, sempre riferita alle zone più fragili, più terribili della nostra vita, associata o dissociata, dove è giorno, il vento / non si alzerà. Da qui, Franca Mancinelli parla per brevi frammenti, si oppone alla dissoluzione e al silenzio con la forza del niente / del non avuto mai / niente da barattare. Lungo questa via perigliosa, i gesti ricompongono una lingua / si allaccia al mio corpo un’armatura.

    Editore : Marcos y Marcos
    Autore : Franca Mancinelli
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    L’amore era per Saffo la sua lucida febbre, la celestiale arsura che la scuoteva come un vento, che la faceva scolorire come un’erba assetata… per Saffo l’universo è amore, e l’amore universo. 

    Il libro raccoglie l’opera superstite di Saffo di Lesbo, poetessa greca vissuta nel VI secolo a.C. Dagli eruditi antichi, le canzoni di Saffo furono raggruppate in nove libri, a seconda della formula ritmica del comporre: il primo libro comprende i canti in strofa saffica (tre endecasillabi saffici seguiti dal più breve adonio); l’ultimo libro era consacrato agli epitalami, canti corali eseguiti in occasione delle nozze. I numeri progressivi che distinguono i frammenti in questa edizione sono di comodo.

    19.00
    Editore : Abscondita
    Anno : 2014
  • Versione Standard
    Fondatore della Secessione Viennese, protagonista della pittura della Vienna imperiale agli inizi del Novecento, nell’epoca cioè in cui L’Austria fu definita “il laboratorio dell’Apocalisse”, Gustav Klimt (1862-1918) è stato uno dei maestri dell’arte europea del ventesimo secolo.
    Il volume riunisce organicamente le sue lettere più significative, molte delle quali ritrovate solo di recente. Delinea così un suggestivo ritratto psicologico dell’artista: prima turbato dalla relazione clandestina con Alma Mahler, allora minorenne; poi legato a Marie Zimmermann (una modella da cui ebbe due figli) e alla stilista Emilie Flöge, la donna che frequentò tutta la vita, con cui intrattenne un carteggio fittissimo e inspiegabilmente distaccato.

    13.00
    Editore : Abscondita
    Anno : 2005
  • Versione Standard

    Le lettere scritte da Rilke alla moglie Clara Westhoff nell’ottobre del 1907, al ritorno da visite compiute alla esposizione di Cézanne allestita nel Salon d’Antonine, sono di solito più citate che lette.

    Un poeta e narratore non ancora del tutto libero da scorie provinciali, anche se conosce l’Europa, con una cultura singolare, vasta, anzi vastissima, ma non di eguale qualità, trova nella mostra di Cézanne l’occasione per leggere in se stesso come mai gli era prima accaduto, e per formulare princìpi cui si mantiene fedele per il resto della vita.

    L’incontro sembra predestinato: Rilke cercava da anni quello che le due sale gli offrono di colpo, con tale intensità da renderlo, sulle prime, sconcertato. L’assimilazione, in ogni modo, è rapida: l’uomo che esce dall’ultima visita compiuta alla mostra non è lo stesso che vi era entrato due settimane avanti. Il Rilke che appartiene al nostro secolo sembra avere una seconda nascita nelle aule del Grand Palais, che Matisse e i suoi amici, quattro anni prima, avevano inaugurato in modo memorabile.

    13.00
    Editore : Abscondita
    Anno : 2011
  • Versione Standard

    Non credo facile stabilire quando le donne si siano messe a dipingere: anche il caso, marginalissimo, di una monaca miniatrice è una pura ipotesi. Il Trecento fiorentino, se a qualcuno gli frullasse per il capo, la respingerebbe come suggestione diabolica. Magari carico di prole femminile, mai che un pittore pensasse a farsi macinare i colori da una figloletta. Pensate: una Laudomia di Bicci, una Ginevra di Fredi? Vengono i brividi solo a pensarlo. E, per carità, nessun nome femminile fra i contemporanei di Pollaiolo, di Botticelli. L’avvento di Michelangelo cancellò del tutto la donna e altrettanto seguì coi suoi discepoli diretti o indiretti: basta pensare al Pontormo, al Rosso, caratteri lunatici, spauracchi delle pareti domestiche. […] Fu sulla metà del secolo sedicesimo che qualche cosa cambiò: certi padri cominciarono a vezzeggiare le loro bambinette, che, furbette, non tardarono a profittarne

    13.00
    Editore : Abscondita
    Anno : 2011
  • Versione Standard

    Vengono qui riproposti alcuni testi fondamentali di Amelia Rosselli (Parigi 1930-Roma 1996), uno dei massimi poeti contemporanei. Al poema La libellula, scritto nel 1958 e che “ha come tema centrale la libertà”, seguono trentuno poesie del 1963-1965 tratte da Serie ospedaliera. Il tono “piuttosto volatile” del poema, concepito (è sempre l’autrice a suggerirlo) “in forma di drago che si mangia la coda” o a imitazione di un “rullo cinese”, è abbandonato o forse genialmente compresso e inglobato nei componimenti di Serie ospedaliera, caratterizzati da quella densità oracolare – al tempo stesso neutrale e folgorante, impenetrabile e straziata – in cui la critica ha ravvisato la specificità e il carattere potentemente innovativo del lavoro di Amelia Rosselli.

    Come ha scritto Pier Paolo Pasolini nel 1963: “[…] In realtà questa lingua è dominata da qualcosa di meccanico: emulsione che prende forma per suo conto, imposseduta, come si ha l’impressione che succeda per gli esperimenti di laboratorio più terribili, tumori, scoppi atomici, dominati solo scientificamente, ma non nei sintomi della terribilità, in quel loro accadere ormai oggettivo. Sicché il magma – la terribilità – è fissato in forme strafiche tanto più chiuse e assolute quanto più arbitrarie. […] Direi che non mi sono mai imbattuto, in questi anni, in un prodotto del genere, così potentemente amorfo, così oggettivamente superbo”. Completano il volume alcuni scritti autobiografici, tra cui il mirabile Diario ottuso.

    19.00
    Editore : Se
    Anno : 1958
  • Versione Standard

    A tutti noi, in un dato momento, la nostra esistenza si è rivelata come qualcosa di particolare, inalienabile e stupendo. Quasi sempre questa rivelazione avviene durante l’adolescenza. La scoperta di noi stessi si manifesta come un saperci soli; tra il mondo e noi s’innalza un’impalpabile, trasparente muraglia; quella della nostra coscienza. Fin dalla nascita ci sentiamo soli; ma bambini e adulti possono superare la loro solitudine e dimenticare se stessi mediante il gioco o il lavoro, mentre l’adolescente, oscillando tra l’infanzia e la giovinezza, rimane sospeso per un istante di fronte all’infinita ricchezza del mondo. L’adolescente si stupisce di esistere. E allo stupore segue la riflessione: chino sul fiume della sua coscienza si domanda se quel volto che affiora lentamente dal fondo, deformato dall’acqua, è il suo. La particolarità di esistere – mera sensazione del bambino – diventa problema e domanda, coscienza che interroga. Ai popoli in fase di crescita succede qualcosa di simile. Il loro essere si manifesta come interrogativo: che cosa siamo e come realizzeremo quello che siamo?

    20.00
    Editore : Se
    Anno : 2013
  • Versione Standard

    Cara Lou, tu ‘sai e comprendi’; potessi per un secondo vedere con i tuoi occhi, come credo tu veda, essere l’Altro che riconosce

    scriveva Rainer Maria Rilke da Parigi il 26 giugno 1914, auspicando per sé quanto il pensiero dell’amica praticava per virtù innata: quel movimento dall’Io all’Altro che ricongiunge l”Erlebnis’, l’esperienza interiore, con una sua più vasta comprensione. Da un simile movimento deriva, a ben vedere, anche la peculiare difficoltà della sua scrittura che, sprezzando i confini dei generi letterari, muove dal registro teorico all’evocazione lirica, dalla prosa narrativa a quella saggistica, assecondando un’intertestualità che è innanzi tutto prassi ermeneutica, un infinito rilanciare l’atto della comprensione. Così, scrivere di sé significa, al contempo, scrivere dell’Altro; così, scrivere dell’Altro significa, al contempo, scrivere di sé, trasformando la distanza – cruciale parola nel lessico di Andreas-Salomé – in un’inedita vicinanza.

    Nel solco di un simile, periglioso movimento fra polarità opposte si dischiude lo ‘sguardo sulla vita’ di un’autobiografia dalla forma quanto mai insolita, a priori inconclusa, radicalmente sperimentale nel suo sforzo di attingere alla comprensione ovvero alla verità. Ciò che la scrittura di sé intraprende in queste pagine autobiografiche, scritte perlopiù fra il 1931 e il 1932, è dunque meno un viaggio a ritroso attraverso i ricordi personali, che non una rappresentazione dei medesimi affinché, nel loro disegno, si possa ricomporre una immagine fondamentale della Vita.

    22.00
    Editore : Se
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    Dalla Rivoluzione francese si è sviluppata la viziosa tendenza rincretinente a pensare che i geni (a parte la loro opera) siano degli esseri umani più o meno simili in tutto al resto dei comuni mortali. Ciò è falso. E se ciò è falso per me che sono, nella nostra epoca, il genio dalla spiritualità più vasta, un vero genio moderno, è ancora più falso per i geni che incarnarono l’apogeo del Rinascimento, come Raffaello genio quasi divino.

    Questo libro testimonierà che la vita quotidiana di un genio, il suo sonno, la sua digestione, le sue estasi, le sue unghie, i suoi raffreddori, il suo sangue, la sua vita e la sua morte sono essenzialmente differenti da quelli della restante umanità. Questo libro unico è dunque il primo diario scritto da un genio. Di più, dall’unico genio che abbia avuto la fortuna unica d’essere sposato con il genio di Gala, l’unica donna mitologica dei nostri tempi. Ben inteso, qui non dirò tutto. Ci saranno delle pagine bianche in questo diario che copre gli anni dal ’52 al ’63 della mia vita ri-segreta.

    Ecco le ragioni uniche e prodigiose, ma strettamente veridiche, per cui tutte le pagine seguenti, dal principio alla fine (e senza che io c’entri per nulla), saranno geniali in modo ininterrotto e ineluttabile, per il solo fatto che si tratta del Diario fedele del vostro fedele e umile servitore

    Salvador Dalí, 1963

    21.00
    Editore : Se
    Anno : 1964
  • Versione Standard

    Questo non è un altro libro su Picasso: è il libro di Picasso, pensato, raccontato, scritto da Picasso.

    Mario De Micheli, che lo ha curato, ha infatti riunito in esso tutte le poesie che Picasso è andato scrivendo, soprattutto intorno al ’35, e la commedia, “Il desiderio preso per la coda”, che scrisse nel ’41 e che nel ’44 ebbe interpreti eccezionali quali Queneau, Sartre, Simone de Beauvoir; ha quindi raccolto le dichiarazioni, le professioni di fede, le lettere, le interviste fondamentali in cui si esprime nel modo più esplicito e immediato il mondo ideale di Picasso, la sua visione umana, politica, estetica. Nel libro infine sono riuniti anche gli insostituibili colloqui con Kahnweiler, l’amico e il mercante che fu a fianco di Picasso fin dagli anni eroici del primo cubismo.

    Tutto questo ricchissimo materiale, già disperso in giornali, riviste e libri, e in qualche caso inedito, è qui ordinato e annotato. Ne è nata così un’opera per molti aspetti straordinaria, in cui la vitalità e la genialità di Picasso si manifestano ora in un gioco crepitante di immagini, ora nella battuta mordente, quasi epigrammatica, ora nello scatto fulminante di un’intuizione critica, nella spregiudicata allegria di un improvviso paradosso. Questo libro risulta illuminante anche per quanto riguarda l’arte di Picasso. Scoprendoci certi meccanismi interiori della sua psicologia, rivelandoci il funzionamento del suo mondo fantastico.

    22.00
    Editore : Se
    Anno : 1998
  • Versione Standard

    Edward: continuo a ripetere il tuo nome con tenerezza – così da sentirti più vicino a me stanotte mentre siedo qui da sola e ricordo.

    Nella storia della fotografia il nome di Tina Modotti (1896-1942) è di solito citato insieme a quello di Edward Weston, grande interprete di questo medium, che fu negli anni venti e trenta veicolo di modernità e di nuove qualità espressive. Il mito che ha circondato questa donna eccezionale, di volta in volta rappresentata come femme fatale, rivoluzionaria o spia del Comintern, ha impedito per molto tempo di vedere le sue più profonde qualità artistiche e umane.

    Ma la scoperta di un corpo di lettere scritte tra il 1922 e il 1931, e conservate nell’archivio di Weston, in Arizona, ha aperto finalmente la strada verso il nocciolo più intimo della sua natura d’artista. Senza questo carteggio – abbastanza coerente nei toni e nello stile da permettere una ricostruzione fedele della sua vita durante gli anni trascorsi in Messico, quando divenne fotografa accanto a Edward – l’interpretazione della sua figura sarebbe ancora affidata alle impressioni, pur fortissime, suscitate dalle sue fotografie. Oppure ai racconti, non di rado mediocri o tendenziosi, di molti supposti ‘biografi’, che hanno alimentato il mito, senza cogliere l’essenza del suo talento prodigioso.

    Le lettere raccolte in questo volume sono documenti vivi, da cui si libera vibrante la vera voce di Tina.

    24.00
    Editore : Abscondita
    Anno : 2008
  • Versione Standard

    Un inno alla natura e al potere della fantasia, una sinfonia per gli occhi. Una nuova edizione sfogliabile a fisarmonica.

    Al tocco magico di un piccolo direttore d’orchestra, gli alberi prendono vita e si trasformano in uno stormo di uccelli che volano via. Un inno alla natura e al potere della fantasia, una sinfonia per gli occhi, grazie al tratto ricercato e alla grafica originalissima. «Concerto per alberi» ha vinto il prestigioso CJ Picture Book Award e ha ricevuto la menzione al Bologna Ragazzi Award 2011. È diventato anche un concerto vero – in omaggio al maestro Claudio Abbado che amava questo albo – con una pièce originale scritta e diretta da Félix Mendoza.

    20.00
  • Christian Bobin

    L’equilibrista

    Versione Standard

    La prima volta che ho incontrato l’uomo a testa di cavallo, non avevo zucchero su di me…

    Che cosa vale la pena cercare nella vita? Che sia essenziale, davvero importante? Da un trapezista finito nella solitudine – distaccato dalla sua compagna di giochi, obliato, ai margini di un incredibile vissuto, incontrato per caso – viene la proposta di una poeticità che non è racchiusa dentro una grande idea, un grande nome, un progetto ambizioso, ma dentro una parola significativa e bella, forse la primavera, l’incontro… una parola che interpreti la tua solitudine creatrice e ti faccia godere

    8.00
    Editore : Servitium
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Conversazione con Andrea Zanzotto di laura Barile e Ginevra Bompiani (agosto e novembre 2006) con tre poesie inedite.

    Come muta la poesia quando il poeta invecchia? E come muta il mondo intorno a lui? Sono alcune delle domande che il poeta si pone, insieme ai temi che lo hanno accompagnato per tutta la vita: il cambiamento del clima, la distruzione del paesaggio, il vissuto della poesia, la fragilità del corpo…

    La presenza di tre poesie inedite che spiegano il testo come una vita nuova rovesciata, dove è la poesia a illuminare la prosa, contribuiscono a fare di questo libro un’opera preziosa e un’altissima emozione.

    8.00
    Editore : Nottetempo
    Anno : 2007
  • Versione Standard

    Un piccolo libro per scuotere la polvere, il cemento e il gesso che soffocano i sensi, i corpi e i gesti nei reclusori scolastici, negli obitori del sapere e negli annessi feretri in forma di libro, così come troppo spesso anche negli attori al perenne tramonto della gran tragicommedia dell’educazione. Idee inattese e istruzioni necessarie per rovesciare credenze ossificate, ideologie aberranti e poteri inamovibili e ritrovare l’appetito bruciante, sessuato e nervoso di capire, di fare e di pronunciare il violento sì alla vita che le nostre diseducazioni ci hanno intimato di tacere.

    12.00
    Editore : mimesis
    Anno : 2011
  • Versione Standard

    La Marsiglia del 1940 è una città in fuga. Mentre esuli provenienti da mezza Europa sono alla spasmodica ricerca di un foglio di via, un operaio tedesco dalle vaghe convinzioni politiche ma dal sicuro odio per i nazisti si ritrova invischiato in uno scambio di persona e in un irresistibile triangolo amoroso. Scampato rocambolescamente al campo di concentramento, in un albergo della Parigi occupata entra per caso in possesso di una valigia contenente lettere private e un bruciante manoscritto incompiuto: sono l’ultimo lascito di un geniale scrittore che, contro ogni aspettativa, diverrà la sua ancora di salvezza ma anche un fantasma ingombrante. Nelle sue peregrinazioni tra i caffè, i vicoli marsigliesi e le mille sale d’attesa di una burocrazia algida quanto implacabile, il fuggiasco conosce una donna che insegue le tracce del marito perduto. Scoppia così un amore precario e ingarbugliato che annoderà i loro destini in un intreccio di equivoci, fino a un esito imprevisto e di dolorosa bellezza.

    In questo romanzo dal passo incalzante e dall’inesausta tensione etica, pervaso degli odori di un mare chimerico e solcato da miraggi di navi, Anna Seghers ritrae la tumultuosa coralità di un’umanità in transito, in viaggio – forse da sempre – verso un approdo di pace.

    19.00
    Editore : L’orma
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    C’è una linea immaginaria eppure realissima, una ferita non chiusa, un luogo di tutti e di nessuno di cui ognuno, invisibilmente, è parte: è la frontiera che separa e insieme unisce il Nord del mondo, democratico e civilizzato, e il Sud, morso dalla guerra, arretrato e antidemocratico. È sul margine di questa frontiera che si gioca il Grande gioco del mondo contemporaneo. Leogrande ci porta a bordo delle navi dell’operazione Mare nostrum e pesca le parole dai fondali marini in cui stanno incastrate e nascoste. Ci porta a conoscere trafficanti e baby-scafisti, insieme alle storie dei sopravvissuti ai naufragi del Mediterraneo al largo di Lampedusa; ricostruisce la vicenda degli eritrei, popolo tra i popoli forzati alla migrazione da una feroce dittatura, causata anche dal colonialismo italiano; ci racconta l’altra frontiera, quella greca, quella di Alba dorata e di Patrasso, e poi l’altra ancora, quella dei Balcani; ci introduce in una Libia esplosa e devastata, ci fa entrare dentro i Cie italiani e i loro soprusi, nella violenza della periferia romana e in quella nascosta nelle nostre anime: così si dà parola all’innominabile buco nero in cui ogni giorno sprofondano il diritto comunitario e le nostre coscienze. Quanta sofferenza. Quanta indifferenza. Da qualche parte nel futuro, i nostri discendenti si chiederanno come abbiamo potuto lasciare che tutto ciò accadesse.

    10.00
    Editore : Feltrinelli
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    L’albo illustrato nella crescita e nella vita interiore dei bambini

    Sviluppare una dimensione interiore positiva, arricchente e aperta alla ricerca personale e spirituale è un’esperienza importante per ogni essere umano, fondamentale per la sua crescita e vita di bambino, ragazzo e adulto. Silvia Vecchini spiega come tale esperienza sia indissolubilmente legata a quelli che sono definiti “attaccamento sicuro” e “fiducia di base”, qualità che hanno origine nella relazione con il mondo adulto di riferimento e si sviluppano attraverso una serie di pratiche, tra cui particolare rilievo ha la lettura condivisa.

    Gli albi illustrati, infatti, si rivelano strumenti privilegiati per comunicare con i bambini, che nei primi anni di vita interpretano e conoscono il mondo attraverso il pensiero magico e trovano nelle storie uno “spazio ospitale” in cui organizzare il proprio immaginario, in grado di accogliere domande e curiosità, di contenere visioni diverse, all’altezza della loro profonda ricerca di senso. Uno spazio ospitale anche per l’adulto, che permette di entrare in contatto con il pensiero infantile di fronte alle grandi domande. Gli albi illustrati, insomma, sono “ponti” capaci di collegare dimensione materiale e spirituale, bambini e adulti, tradizione e innovazione.

    20.00
    Editore : Topipittori
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    Con Walter Benjamin, sognatore sprofondato nel paesaggio.

    Amburgo, 1932. Un uomo dall’aria stanca, abito scuro e ventiquattrore alla mano, si appresta a salire sulla passerella del cargo Catania, diretto a Ibiza. È Walter Benjamin, critico e scrittore ancora senza fama né opera, in fuga da una Germania sull’orlo della follia. Isolato e lontano da ogni forma di modernità, finirà per indagare il proprio tempo come nessun altro.Losanna, 1980. A pochi giorni dall’attentato che ha ucciso ottantacinque persone nella stazione di Bologna, un uomo arruffato e infreddolito varca la soglia di un bar di periferia, terra franca di neonazisti e fanatici antisemiti. È Frédéric Pajak, scrittore e disegnatore inclassificabile, alla deriva per l’Europa inseguendo l’opera di una vita, «un libro fatto di parole e immagini, scene d’avventura, ricordi sparsi, aforismi, fantasmi, eroi dimenticati, alberi, la furia del mare».Mescolando episodi autobiografici e affondi sulla straordinaria figura di Benjamin, Pajak ricostruisce con passione critica alcuni momenti fatali del Novecento europeo, tavola dopo tavola, frase dopo frase, muovendosi tra Parigi, Capri e una desolata Sicilia d’aprile.Entrare nelle pagine e perdersi fra i tratti a china degli oltre cento disegni di Manifesto incerto significa intraprendere un viaggio militante e commosso nei territori della melanconia e della bellezza.

     

     

    28.00
    Editore : L’orma
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    Un poeta legge un pittore

    «Nei quadri di Hopper ad accadere sono le cose che hanno a che fare con l’attesa. Le persone di Hopper paiono non avere occupazioni di sorta. Sono come personaggi abbandonati dai loro copioni che ora, intrappolati nello spazio della propria attesa, devono farsi compagnia da sé, senza una chiara destinazione, senza futuro».

    Un grande premio Pulitzer come Mark Strand, poeta e scrittore americano, legge e interpreta per noi trenta dei più noti e amati quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia. Ed ecco sfilare sotto i nostri occhi gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, nastri d’asfalto, marciapiedi, ferrovie, night club, motel…

    23.00
    Editore : Donzelli
    Anno : 2016
  • Versione Standard

    La pazienza è la capacità di vedere, sentire, toccare e assaporare il più pienamente possibile gli eventi interiori ed esteriori della nostra vita. è entrare nella nostra vita con occhi, orecchie e mani aperte in modo da conoscere veramente quello che accade. La pazienza è una disciplina assai difficile proprio perché è un movimento opposto al nostro impulso irriflessivo a fuggire o combattere.

    10.00
    Editore : Stampato in proprio
    Anno : 2005
  • Versione Standard

    ERBACCIA UMILE E MERAVIGLIOSA

    Lui, il mite e intraprendente fiorellino del dente di leone sembra dirmi: per piccoli che siamo, l’ostacolo ci è dato per mettere alla prova la nostra fedeltà al compito, non perché ci arrendiamo. in noi sono presenti talenti che abbiamo seppellito, facoltà che ignoriamo e che solo al pericolo si risvegliano; sono indicati percorsi che non abbiamo ancora esplorato; sono segnati processi che ancora non abbiamo osato aprire.

     

    10.00
    Editore : Stampato in proprio
    Anno : 2008
  • Versione Standard

    In comode rate, l’opera prima di Beatrice Zerbini, è un libro d’amore e di amori, di incontri e separazioni, di folgorazioni e improvvise mancanze. Una raccolta che prende a prestito, attraverso un registro espressivo colloquiale e idiomatico, le redivive e gozzaniane “buone cose di pessimo gusto”; con uno sguardo umano, e dunque mai totalmente quieto, su una quotidianità che regala, non di rado, incomode circostanze, rate emotive da pagare a cadenza regolare, questo volume consegna una poesia in grado di fare innamorare. Come descrive Alba Donati nella prefazione: “abbiamo passato un secolo a interrogarci sulla poesia d’amore, se fosse ancora possibile, cioè possibile dare nuovi toni al suo linguaggio logoro. Ed ecco che spunta Beatrice Zerbini con una voce unica, nuova, ironica e profonda, che fa dell’amore ancora il campo conoscitivo di base”.

    Autore: Beatrice Zerbini
    Prefazione: Alba Donati
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-40-5
    Pagine: 144

    Beatrice Zerbini

    13.00
    Editore : Interno Poesia
    Autore : Beatrice Zerbini
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    Endimione di Claudio Damiani, una delle principali voci della poesia italiana contemporanea, è un libro con un cuore pulsante che, grazie ad un registro espressivo elementare e una saggezza connaturata nello svolgersi dei versi, accompagna il lettore in una dimensione onirica e quotidiana, in cui mito e scienza si fondono insieme. Come traspare dai versi di Damiani, amore e scienza sono la stessa cosa: scoperta e ascolto di una presenza dietro le presenze, di un respiro segreto al centro del silenzio. E la distanza, l’incolmabile separazione, è ciò che permette l’illuminazione, come quando, per mettere a fuoco un oggetto, è necessario distanziarlo.

    Autore: Claudio Damiani
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-32-0
    Pagine: 76

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    “La poesia di Gaia Ginevra Giorgi è tellurica, sinestetica e carnale”. Così è sintetizzata l’essenza di un’opera poetica che travolge il lettore in un turbinio di visioni, aperture verso un io che sa essere sensuale, come una “bocca calda e bagnata”, ma anche voce “dei ricordi più crudeli”. La poetessa, come riporta Claudio Pozzani nella prefazione, “in questa raccolta riesce a presentare le diverse anime che la abitano e che, parafrasando un suo verso, si attorcigliano come serpi alla ricerca del punto concentrico, dando vita a un unico solido tronco. In questo viaggio sconfinato tra luce e ombra e tra elevazione e caduta, che inizia con un respiro ingrossato lungo una salita e termina con un pugno di sassi gettati in un pozzo, l’autrice semina il percorso di enigmi che probabilmente non cercano risposta ma solo, forse, di continuare a porsi delle domande”.

    Autore: Gaia Ginevra Giorgi
    Prefazione: Claudio Pozzani
    Postfazione: Valentina Colonna
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208467
    Pagine: 80

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    “Dammi tue notizie e un bacio a tutti” di Valerio Grutt è il risultato di un percorso di maturazione stilistica ed esistenziale, la traccia nitida, cocente, di un lavoro durato anni intorno all’idea di una poesia che parli la lingua del mondo e dei sentimenti, al servizio del bene, per affrontare i temi della morte e dell’amore con l’esigenza di una lirica che tocchi i lettori.

    Autore: Valerio Grutt
    Collana: Interno Libri
    ISBN: 9788885583061
    Pagine: 88

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Falco e ombra, l’antologia di una delle poetesse britanniche più lette e riconosciute, curata e tradotta da Giorgia Sensi, in occasione del conferimento del Premio Ceppo Internazionale Poesia “Piero Bigongiari”. Riunisce il meglio della produzione poetica e in prosa pubblicata e ancora inedita in Italia. Un percorso complessivo dentro una forma di poesia leggera e colta, di immediata comprensione e insieme mai lineare e univoca, riempita da uno sguardo che abbraccia la natura, osserva i luoghi, mette a nudo la propria esistenza.

    Autore: Kathleen Jamie
    Traduzione e cura: Giorgia Sensi
    Testo a fronte: Inglese
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-21-4
    Pagine: 152

    18.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    Un sentimento del doppio permea l’opera prima di Demetrio Marra. Riproduzioni in scala è un libro di disincanto e consapevolezza, in cui immagini e proiezioni, la genealogia familiare e i riferimenti letterari, sono ricavati con uno stile maturo e visionario, capace di catturare fin dalla prima lettura. Meridione e settentrione, Reggio Calabria e Pavia, diventano metafore, paradossi e condizioni esistenziali di una bellezza straniante, che ammalia e si fa alienante, appare ricca e mostra la sua nuda realtà.

    Autore: Demetrio Marra
    Prefazione: Flavio Santi
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-36-8
    Pagine: 88

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    L’opera prima di Gerardo Masuccio consegna al lettore un canto malinconico e consapevole del mistero dell’essere, in costante equilibrio tra la precarietà della vita, il silenzio della verità e l’estraneità al mondo. Con uno stile vigile, misurato e riconoscibile, Fin qui visse un uomo è la prova documentale della vita che accade nel segno della caducità dei rapporti e dell’amore, in cui il poeta diventa testimone della propria marginalità e voce di un riscatto che dà sostanza al proprio vivere.

    Autore: Gerardo Masuccio
    Prefazione: Giovanna Rosadini
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-43-6
    Pagine: 116

    12.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    Déjà-vu, l’antologia di uno dei principali poeti britannici di oggi, curata e tradotta da Giorgia Sensi, riunisce il meglio della produzione poetica pubblicata e ancora inedita in Italia. Un vero e proprio viaggio dentro “una poesia che mira a non mostrare le cuciture, a nascondere il più possibile le giunture; che è elusiva e allusiva, e i cui riferimenti sono indiretti, obliqui. È una poesia di affascinante lettura nella sua complessità, ma non oscura”. La postfazione finale dell’autore, intitolata “Scrittura e confini”, restituisce la cifra complessiva di un percorso in cui letteratura e vita si dimostrano passaggi inscindibili, vie comunicanti tra generi e esperienze.

    Autore: Patrick McGuinness
    Traduzione e cura: Giorgia Sensi
    Testo a fronte: Inglese
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-20-7
    Pagine: 136

    16.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    L’opera prima di Anna Salvini è una buona notizia per la poesia contemporanea; segna l’ingresso di una voce matura e tagliente, riconoscibile, nel “polifonico” universo poetico di oggi. Come scrive Gianni Montieri nella prefazione “per scrivere poesia, ma per scrivere in generale, bisogna saper andare dentro le cose, sotto le cose, saper guardare il tappeto, il retro del tappeto e quello che c’è sotto il tappeto. Quello che ci abbiamo nascosto noi e quello che altri hanno lasciato. L’azione che mi viene in mente è quella di scavare la terra a mani nude, per sporcarsele, naturalmente, ma anche per portare in superficie. Anna Salvini con Calma apparente fa innanzitutto questo: scava. Salvini, però, ed è per questo che scrive poesie, restituisce al lettore l’idea di aver scavato, mostra la profondità dell’aver toccato la terra ma non ha bisogno di indicare dove, come e perché lo abbia fatto. Salvini lascia spazio alle nostre sensazioni: leggiamo lei e troviamo qualcosa di quello che è capitato a noi. Calma apparente è il primo libro di Anna Salvini ma faccio fatica a considerarla un’opera prima, queste poesie vengono da molto lontano”.

    Autore: Anna Salvini
    Prefazione: Gianni Montieri
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208429
    Pagine: 88

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    Dalla postfazione di Pietro Deandrea: “Blackbird, Bye Bye è l’undicesima raccolta di Moniza Alvi, nata a Lahore nel 1954 da padre pakistano e madre inglese, e cresciuta in Inghilterra sin da quando aveva pochi mesi d’età. Ricorrono nella sua opera i temi urgenti della nostra contemporaneità, come multiculturalismo, identità, migrazioni, e anche razzismo. Ma critici, lettori e i numerosi premi ricevuti ne riconoscono il talento di saper affrontare argomenti grevi con un linguaggio semplice, talvolta vicino al prosaico – e di saper costruire, con quella stessa cifra linguistica, affascinanti immagini surreali ed oniriche, quando non metafisiche”.

    Autore: Moniza Alvi
    Traduzione e cura: Pietro Deandrea
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-39-9
    Pagine: 144

    15.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • PROMO
    Versione Standard
    Percorrendo l’Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Franco Arminio registrava una epidemia in corso: quella dell’“autismo corale”, che ci vede rinchiusi dietro i nostri piccoli schermi, impegnati in una comunicazione che ha perso ardore e vitalità. In queste pagine il poeta offre il suo stesso corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi: “Ho vanamente cercato la guarigione scrivendo. La ferita è ancora qui. Con il tempo mi sono cresciuti dentro consigli che posso dare, piccoli precetti fatti in casa.” Le pagine di questo nuovo libro di Arminio sono fitte come gli scaffali di un antico speziale, allineano racconti visionari accanto a vere e proprie orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione. La cura invocata passa sempre attraverso una lingua che si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di quella intima vicinanza della quale abbiamo tutti più che mai bisogno. E se non ci sono certezze, se tutti siamo un po’ più fragili, a curarci sopraggiunge la fiducia nella capacità delle parole di unire i nostri sguardi “per fare comunità, per dare coraggio al bene”.
    Autore: Franco Arminio
    Editore: Bompiani
    ISBN: 9788830104464
    Pagine: 208

    16.00 15.20
    -5%
    Editore : Bompiani
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    “Salutarsi dagli aerei”, l’opera prima di Alessandro Burbank, è un libro compatto e insieme caratterizzato da più registri linguistici e tematici. La poesia d’amore abbraccia la lirica, l’esperienza privata si scontra e si riflette con le contraddizioni della realtà contemporanea, le nevrosi e le ossessioni quotidiane, messe a nudo con uno stile unico e riconoscibile, che sa far divertire e commuovere: «non c’è niente di più bello / se si viene ricordati / all’interno di un contrasto».

    Autore: Alessandro Burbank
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-17-7
    Pagine: 72

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    L’opera prima di Sofia Fiorini segna l’ingresso di una delle voci più promettenti della poesia di oggi e di domani. “La logica del merito” è un libro la cui cifra stilistica e la cui maturità letteraria ed umana emergono con chiarezza pagina dopo pagina. È la prefazione di Isabella Leardini a condurre per mano il lettore nella raccolta: “la prima cosa che emerge in Sofia Fiorini è l’eleganza, appare come una grazia innata, una naturalezza calibrata del gesto. Entriamo in questo libro con passo leggero, e subito ci troviamo tra le mani una poesia perfetta come cristallo”; o, ancora, “l’assertività brilla lungo tutto questo libro, in versi fatti per essere sottolineati e ricordati, ma mai accondiscendenti, capaci di mantenere «la natura del bosco», una complessità che non rinuncia alla sua parte di ombra”. C’è anche Umberto Piersanti ad omaggiare la poesia di Sofia Fiorini, dedicando nella sua postfazione parole che mettono a fuoco la raccolta, individuando nella scrittura dell’autrice un dettato che è “severo, naturalmente «alto», mai però eccessivo”.

    Autore: Sofia Fiorini
    Prefazione: Isabella Leardini
    Postfazione: Umberto Piersanti
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208474
    Pagine: 92

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    Luca Bresciani è una delle principali voci emergenti nel vasto panorama della poesia contemporanea. “L’elaborazione del tutto” ne è un’ulteriore prova. Come descrive Davide Rondoni nella sua prefazione: “C’è una forza nella diseguaglianza di questi testi. Bresciani cerca l’impossibile, ricapitolare, elaborare, con un gioco di orecchiamento con un livello psicanalitico del discorso. Una rielaborazione del tutto. La poesia è in questo gesto?
    Il testo non cerca effetti speciali, la forza sta in una sorta di compattezza interiore, quasi di tensione morale. Non a caso l’introduzione del libro adombra a un tema che oggi inquieta le coscienze di tutti e in più punti il richiamo a parole come “onestà” o certi autori citati vogliono dare a questo libro una fisionomia di viaggio morale. Il che potrebbe esporre il Bresciani a non pochi rischi – specie in questa epoca che tende a premiare la “moralità” nell’arte, spesso confusa con i moralismi adatti al potere di un pensiero dominante, quel genere di cose che faceva giustamente infuriare il sarcastico genio di Baudelaire. Ma la poesia offre a questo rischio un riparo, o almeno un vaccino”.

    Autore: Luca Bresciani
    Prefazione: Davide Rondoni
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208443
    Pagine: 92

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    Una minima stupenda di Lucia Brandoli è un libro che apre finestre verso paesaggi fatti di memoria e quotidianità, nei quali l’amore e l’abbandono, la vita data alla luce e la paura, sono elementi evocati e trattati con la delicatezza di una parola che sa reggere l’urto dell’esperienza della propria vita, che è vita universale. O come esemplifica Sara Gamberini nella prefazione, in questa raccolta c’è “inquietudine e rassicurazione, un’alternanza continua, senza tensione, di questi due punti dell’universo, del corpo, della materia, di un cuore minimo, minuscolo, del sacro”.

    Autore: Lucia Brandoli
    Prefazione: Sara Gamberini
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-25-2
    Pagine: 68

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    “Nasse” segna l’approdo di Annarita Rendina nel vivace panorama della poesia contemporanea. La sua scrittura, segnatamente partenopea, legata ai temi del mare, dell’amore e della perdita, verso dopo verso conquista il lettore, invitandolo a lasciarsi andare al ritmo sinuoso ed elegante delle composizioni. A testimoniare le vibrazioni di quest’opera prima c’è il conterraneo poeta Valerio Grutt, che nella sua accurata prefazione avvia una vera e propria esplorazione tra i fondali della poetica e dell’animo della poetessa: “tra alghe, pezzi di reti, di sughero, e altre cose trasportate dal mare, ci arrivano le parole di Annarita Rendina. Un canto d’amore e di separazione, una narrazione intima ed epica”.

    Autore: Annarita Rendina
    Prefazione: Valerio Grutt
    Postfazione: Rossella Tempesta
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788885583016
    Pagine: 84

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    L’opera prima di Maria Del Vecchio è il risultato di un processo di maturazione stilistica e umana, la prova evidente di come la poesia costituisca una forma d’arte in grado di strutturare la propria “voce” restituendo parola al mondo, nominando i drammi e le gioie della propria esistenza. Come sottolinea Maria Grazia Calandrone nella prefazione del libro «eccezionalmente per la nostra poesia contemporanea, nelle poesie di Maria Del Vecchio ricorre la parola “gioia” e, altrettanto eccezionalmente, viene ripetutamente dichiarata un’inclinazione alla gioia della persona scrivente, un muovere “a favore del sole” e “a scapito della notte”». Fa bene la lettura di “Arimanere”: come scrive l’attrice Sonia Bergamasco, al termine della nota finale che chiude la raccolta, questo libro «porta beneficio».

    Autore: Maria Del Vecchio
    Prefazione: Maria Grazia Calandrone
    Nota di lettura: Sonia Bergamasco
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788885583023
    Pagine: 72

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Con “Era la guerra”, il poeta e giornalista Fabio Chiusi, racchiude e pone in una prospettiva dialogica un decennio di storia privata con gli smottamenti del mondo contemporaneo. L’eleganza comunicativa dei versi, che affrontano i temi della perdita, della memoria, la lotta tutta interiore “di chi impara/ forzatamente l’accettazione, o la lotta/ di chi la rinnega”, attraversano la raccolta come “un vento che muove fantasmi”. C’è una sottile filigrana letteraria che lega il poeta Chiusi ad alcune tra le voci più emblematiche del secondo ‘900: Amelia Rosselli, Vittorio Sereni, Edoardo Sanguineti fra tutti. Le tessiture tematiche, i richiami agli insegnamenti dei grandi maestri della poesia, e la sapienza stilistica dei componimenti, sono occasione per il lettore per arricchire il proprio campo visivo interiore, affrontando zone d’ombra ma anche prospettive e chiavi per una pace definitiva, una speranza che consegna la “guerra” al passato, al grande bagaglio della storia di ognuno.

    Autore: Fabio Chiusi
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208498
    Pagine: 88

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    “Le parole accanto” di Michela Zanarella rappresentano l’apice di un percorso che non è soltanto poetico, e dunque di ricerca stilistica, ma racchiude l’impronta di un’esistenza che si fa matura e sa accogliere e raccontare la gioia e i dolori del proprio percorso di vita. Nella sua saggia prefazione, Dante Maffia avverte come in Zanarella “l’esperienza personale, anche all’interno degli affetti più intimi, ha lasciato tracce indelebili che tornano a dettare ombre, eppure non troviamo il minimo di recriminazione, non troviamo anatemi. La poetessa ha assorbito tristezze e dolori e ne ha fatto parole di poesia con una semplicità che, come vado sostenendo da decenni, è il solo mezzo per riuscire ad ottenere della vera poesia, quella che rinnova la sostanza della realtà e perfino della verità”.

    Autore: Michela Zanarella
    Prefazione: Dante Maffia
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208436
    Pagine: 92

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    Dalla postfazione di Sebastiano Triulzi: “Il titolo di questa seconda raccolta di poesie, Lo sbarco salato del risveglio, riprende il verso interno di un componimento, secondo una pratica messa in atto da Marco Pacioni già nel precedente lavoro pubblicato, Il bollettino dei mari alla radio; ma ad accomunare i due libri c’è in primo luogo il tema di fondo, che è il mare, inteso nello specifico come Mar Mediterraneo; e che l’autore rappresenta come spazio demotico, come topos, luogo simbolico e insieme storico e geografico in grado di essere specchio del nostro tempo, perfetto contraltare di quella modernità liquida della società che Zygmunt Bauman ha descritto così efficacemente. Da un lato, il poeta guarda al Mediterraneo come emblema di un’impossibile catarsi culturale del popolo italiano, che infatti respinge chi lo attraversa per chiedervi asilo e rifugio, o anche solo migliori condizioni di vita; dall’altro, indaga e rintraccia il momento regressivo in cui noi italiani abbiamo iniziato ad arroccarci e proteggerci, sviluppando modelli culturali reattivi nei confronti del mare, con il paradosso che questo bacino d’acqua è stato ed è oggi percepito come luogo da cui proviene il pericolo e del quale bisogna aver paura. Pacioni denuncia l’atteggiamento di chiusura verso persone, verso popolazioni che cercano di solcare, di riunire, di attraversare appunto questo spazio «fra le terre», che sarebbe poi anche il significato etimologico della parola Mediterraneo: una chiusura che data da tempo e non è solo italiana ma della cultura europea nel suo insieme, nella misura in cui l’Italia è, metaforicamente, il primo porto o il primo approdo dell’Europa. Pur essendo la nostra terra una penisola, ci ricorda il poeta, abbiamo elaborato nel tempo, anche dal punto di vista urbanistico, non solo culturale o sociale, un rapporto conflittuale col Mediterraneo, costruendo ad esempio fortezze sulla costa che servivano a difendersi dal mare o da quanti avrebbero potuto giungervi”.

    Autore: Marco Pacioni
    Postfazione: Sebastiano Triulzi
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788885583122
    Pagine: 112

    12.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Sistemi di Dimitri Milleri è un libro ad alta intensità cognitiva, propedeutico: nasce da interrogazioni che stanno sulla soglia del fare poesia, ma la precedono e non collimano del tutto con essa. L’io ridotto al mimino è funzione di un’idea di realismo che rende conto dei soggetti coinvolti e della relazione di interscambio costante con l’ambiente circostante, disintegrando le barriere fra azione e percezione, lirismo e narrazione, esterno e interno. In definitiva è un volume, come sottolinea nella prefazione Maria Borio, che “ci dice come un ventenne nel 2020 si ponga, attraverso la poesia, problemi come questi: in che modo la letteratura è – o deve essere… – anche intelligenza, conoscenza della vita? In che modo possiamo considerare oggi un libro di poesia?”.

    Autore: Dimitri Milleri
    Prefazione: Maria Borio
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-41-2
    Pagine: 76

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    L’opera prima di Daria De Pellegrini viene da molto lontano. La sua pratica poetica attraversa la storia personale, che è anche esistenza comune, voce privata che bussa alle porte di molte case italiane. Come scrive Franca Mancinelli nella sua prefazione: “queste poesie si incidono nel lettore come «spigoli vivi»: richiamano a un contatto con la parte della realtà che tendiamo a dimenticare, a scansare, da cui siamo solitamente difesi. Lo spazio in cui siamo condotti è infatti quello più quotidiano e familiare, reso ostile da un dolore che appartiene alla natura stessa delle cose. Lo sguardo di Daria De Pellegrini è educato a riconoscerlo nelle vicende di ogni giorno, negli interni domestici, come nel paesaggio devastato, stagnante, in cui rispecchia la propria vita”.

    Autore: Daria De Pellegrini
    Prefazione: Franca Mancinelli
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788894208450
    Pagine: 84

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2017
  • Versione Standard

    L’edizione integrale del libro “Versi” del 1826 riprodotta in un volume unico.

    Dalla postfazione di Umberto Piersanti: Versi del 1826 è un libro importante: ci dà uno spaccato ricco e variegato della scrittura leopardiana. Accanto agli Idilli tra i quali spicca in modo assoluto L’infinito, ci sono scritti minori, ma importanti per comprendere la figura del recanatese. Anzi, sono questi ultimi a contrassegnare l’identità del libro. I Sonetti del beccaio, forse l’opera in assoluto meno bella del recanatese, sta lì a ricordarci quanto di “umano”, un “umano” fatto anche di grovigli e ripicche letterarie, sia presente nell’assoluta grandezza leopardiana.

    Autore: Giacomo Leopardi
    Postfazione: Umberto Piersanti
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-28-3
    Pagine: 112

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    Anne Stevenson, una delle poetesse anglo-americane più incisive e unanimamente riconosciute dal secondo novecento ad oggi, per la prima volta tradotta in Italia in un’antologia che ne presenta la qualità, l’altezza e lo spessore di tale voce. I componimenti, tradotti e curati da Carla Buranello, offrono al lettore il percorso fecondo e luminoso, fatto di incontri, viaggi, analisi del proprio cammino esistenziale, secondo una dialettica e una poetica che mira a restituire l’immagine di un poeta “artigiano che, usando gli strumenti fornitigli dalla tradizione, o forgiandone egli stesso di nuovi, sa plasmare la materia sonora e sa realizzare in concreto le cose che pensa”. Come sottolinea la curatrice dell’opera – e come scoprirà il lettore – la poesia per Anne Stevenson “è arte del ritmo”.

    Autore: Anne Stevenson
    Curatore: Carla Buranello
    Traduttore: Carla Buranello
    Testo a fronte: Inglese
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788885583078
    Pagine: 128

    16.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Elegie al Futuro Poeta del vietnamita Nguyen Chí Trung, come presenta nella prefazione Filomena Ciavarella, è “un canto lieve e melanconico, che ci invita ad entrare nel secolo futuro, dove la nostalgia diviene una delicata preghiera all’ignoto. Dolcemente la sua voce accarezza e esorta le anime dei poeti del futuro, innalzando una melodia che riverbera l’Oriente nel tono doloroso e affettuoso dell’elegia. Tesse con le corde della poesia un inno che si eleva nel cielo perduto, come solo un flautista della poesia può fare. Le Elegie sono preghiere profondamente lievi nella forma del Sutra, nascono dal fiume millenario della tradizione dei Veda in India”.

    Autore: Nguyen Chí Trung
    Curatore: Filomena Ciavarella
    Traduttore: Filomena Ciavarella
    Testo a fronte: Inglese
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 9788885583184
    Pagine: 104

    13.50
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2018
  • Versione Standard

    Tu io e Montale a cena. Poesie per Zeichen segna il ritorno sulla scena poetica di Gabriella Sica. Un libro di poesie conviviali e di viaggio, di sgomento e compianto, in cui frammenti di memoria quotidiana restituiscono al lettore alcune folgorazioni, essenziali e reali, sulla figura di Valentino Zeichen. Un canzoniere in vita e in morte per ricordare un amico, per confrontarsi con l’ineluttabilità del tempo, per consegnare il ritratto di una Roma d’amore, culla di poeti e metafora di una lingua poetica viva, che dura oltre il destino di ognuno.

    Autore: Gabriella Sica
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-34-4
    Pagine: 104
    Foto di copertina: Dino Ignani

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    Il secondo volume dedicato alle generazioni nate tra gli anni Ottanta e Novanta del ’900 continua il percorso di indagine nella poesia italiana contemporanea, edito da Interno Poesia.

    Dodici poeti, dei quali si pubblicano i principali lavori inediti e editi, introdotti da altrettanti prefatori, per un viaggio dentro la poesia di oggi e di domani. A cura di Giulia Martini.

    Titolo: Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90. Vol. 2
    A cura di: Giulia Martini
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-44-3
    Pagine: 188

    19.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    Il primo volume di poesia italiana contemporanea dedicato alle generazioni nate tra gli anni Ottanta e Novanta del ’900, edito da Interno Poesia.

    Dodici poeti, dei quali si pubblicano i principali lavori inediti e editi, introdotti da altrettanti prefatori, per un viaggio dentro la poesia di oggi e di domani. A cura di Giulia Martini.

    Titolo: Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90. Vol. 1
    A cura di: Giulia Martini
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-22-1
    Pagine: 184

    19.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    Quarta stella, l’opera prima di Gisella Genna, è un libro che pone domande, scopre ferite, commemora la vita che è stata, grazie ad una lirica che esplora l’alterità, materiale e spirituale, che apre gli occhi alle verità dell’amore e del disamore. Una prova lampante di come la poesia sia veicolo di un messaggio obliquo e plurale, in cui scrivere del proprio mondo significa restituire la filigrana della realtà.

    Autore: Gisella Genna
    Prefazione: Giovanna Rosadini
    Editore: Interno Poesia
    ISBN: 978-88-85583-42-9
    Pagine: 84

    10.00
    Editore : Interno Poesia
    Anno : 2020
  • Versione Standard

    Quasi fosse una rabdomante della parola, Mariangela Gualtieri oltrepassa la sembianza razionale delle cose e i confini della psiche individuale, in un abbandono vigile e teso a cogliere l’essenza di stati d’animo e corrispondenze col mondo. E dalla capacità di osservazione stupita del mondo, unita a quella di ascolto delle risonanze interiori, nascono le sue poesie che conducono il lettore nel territorio ibrido che sta tra infanzia e crudeltà, bellezza e dolore.

    14.00
    Editore : Einaudi
  • Versione Standard

    Dammi l’acqua dammi la mano dammi la tua parola che siamo, nello stesso mondo.

    La bambina pugile è tornata. La riconosciamo, la ritroviamo con la sua insonnia, la sua febbrile sensibilità, le sue debolezze e la sua incredibile forza. La seguiamo in un percorso poetico che evoca una sorta di narrazione emblematica. Si parte dalla casa. La vita di una persona emana dagli spazi dove è cresciuta. Portone, finestre, pavimenti, muri, scrivania, frigo, letto e cosí via: la bambina è come diffusa nelle cose, negli oggetti che l’hanno accolta. Poi esce nel mondo e deve inventarsi gli strumenti per percepirlo. Il libro diventa un viatico per «saper leggere le stelle | ma non la grammatica». O forse, piú che guardare il mondo con occhi diversi, il passo ulteriore è essere il mondo: essere piuma, essere nuvola, essere luce. Infine c’è chi cade, tutti prima o poi cadono, ma nessuna caduta impedisce di «farsi vivi». Al di là di questo traliccio strutturale, la raccolta è molto fluida e per niente schematica. Nodi irrisolti si alternano e si intrecciano con un’esperienza mistica quotidiana, mite, senza enfasi di spossessione. Quella particolare voce, come d’infanzia, che già abbiamo conosciuto via via nei libri precedenti dell’autrice è ormai un meccanismo ad alta precisione con il quale Chandra Candiani riesce a far affiorare nella maniera piú efficace ciò che non è visibile.

    13.50
  • Versione Standard

    Quando non morivo

    Editore: Giulio Einaudi Editore

    150 pagine

     

    Autore : Mariangela Gualtieri
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    L’infinito senza farci caso – Poesie d’amore di Franco Arminio | Editore: Bompiani |

     

    Qui una poesia tratta dal libro

    Tu pensati così:
    terra che frana
    se sopra ci passa
    qualcuno.
    Ogni radice nella terra
    è un occhio che vuole
    uscire a vedere qualcosa,
    ogni fiore è una mano,
    ogni abbraccio che hai avuto
    è ferro e fiato
    e pioggia che cade.
    Sognalo l’amore
    se vuoi che cresca,
    ogni faccia sarà neve
    e poi notte. Giura
    che da domani
    porti ad ogni faccia
    devozione.
    E pensa al prossimo bacio
    come a una grande festa
    che porta la terra
    in gita al mare.

    Franco Arminio

    14.00
    Autore : Franco Arminio
    Anno : 2019
  • Versione Standard

    […] Sei tu ancora degno della tua specie
    trascina i tuoi muscoli verso i sospiri
    tieni stretta la spina
    dimentica ciò che vuole la ferita
    apri la strada allo sguardo
    fai correre via il veleno della vendetta
    non è dialettica sempre la vita
    occorre la resa, lasciar passare il vento
    far maturare la dimenticanza
    comincialo tu ora il disarmo del mondo.

     

    Versi che ritornano come un mantra, si fanno preghiera, rabbioso monito, denuncia. Versi da maneggiare con cura, custodire, donare, come si fa con le cose rare, fragili e indistruttibili. Una sinfonia di parole che sonda l’esistenza, dalla levità di un battito d’ali di farfalla alla concretezza di un indirizzo in tasca di uno straniero senza nome né vita. Parole che assumono un peso specifico, un equilibrio stabile eppur mutevole come le stagioni, l’animo umano e le suggestioni che affiorano ad ogni lettura. Nella società dell’iperconnessione, della comunicazione coatta, fare manutenzione della solitudine è un atto di coraggio, un imperativo etico. E con il mare in faccia, la solitudine si fa esperienza, vuoto fertile, aprendo le porte al peso vero delle cose. Giuseppe Semeraro restituisce l’essenziale, incrocia parti profonde ed inesplorate del lettore costringendole a venire fuori, gli dà forma, le nutre. Tre preziose frecce al suo arco: l’arte dell’introspezione, l’abilità di ascoltare i mondi del dentro e del fuori e il dono del concreto. La solitudine incontra l’umanità, la moltitudine, ritorna al mondo bagnandosi della sua bellezza, incontra altri occhi e trabocca d’infinito.

    dalla postfazione di Francesca Prete

     

    “La manutenzione della solitudine” di Giuseppe Semeraro (Musicaos Editore, collana Poesia, 16) pagine 126, formato 12,7×20,3 cm, isbn 9788894966343

    Autore : Giuseppe Semeraro
  • Versione Standard

    Segnato dalla velocità, dalla fretta, dalla concitazione dei gesti, dal rapido susseguirsi degli eventi, il nostro sembra essere un tempo inospitale per la pratica della pazienza. Eppure tutta la vicenda umana è un lento esercizio di pazienza, come quello dell’uomo per costruire, del bambino per crescere, degli amanti per incontrarsi, dei vecchi per morire, della natura per dare frutto, della parola per prendere forma. Forse allora, nell’età dell’impazienza, da qualità della durata la pazienza può trasformarsi in qualità morale alla quale si può dare il nome di “cura”: verso l’altro, verso le cose, verso se stessi.

    Autore : Gabriella Caramore
  • Versione Standard

    Il Seme della Tempesta è rivolto a chi vuole ora tenersi ben desto. Chiama attori e spettatori a farsi insieme comunità teatrale, in un patto duraturo con la propria pienezza, “fedeli a se stessi e al mistero”, in questo tempo che spegne e separa.

    Mariangela Gualtieri

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard
    libro + cd audio con lettura dell’autrice
    Sermone ai cuccioli della mia specie non è una favola e forse neppure un racconto per bambini. È un “incontro da favola” con la poesia di Mariangela Gualtieri. Uno struggente ammonimento ai cuccioli affinché la loro salvezza sia anche d’aiuto alla dolorosa umanità degli adulti, veri destinatari, in realtà, di questo sermone. Uno sguardo implacabile sulle rovine e sulle derive dei sogni che hanno bisogno di “giuramenti” ricorrenti.
    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    di Mariangela Gualtieri, Cesare Ronconi, Teatro Valdoca

    “In quest’opera c’è il ritratto, l’istantanea, di qualcosa di attuale e invisibile. C’è un dolore che sembra riguardare soprattutto l’occidente: la spaccatura micidiale fra noi e l’anima del mondo, quell’energia intuita e sempre tradita, che ci tiene vivi. Questa “anima del mondo”, questo pezzo di brace cosmica che brucia nella terra e in ognuno di noi, è ciò che viene fotografato in questa opera. È anche fotografata la distanza fra ciò che sentiamo e il modo in cui viviamo, fra il nostro dentro e il nostro fuori, per dirla semplicemente. “Come siamo andati lontano da ciò che ci tiene in vita!” grida la filosofia. Qui appunto si fotografa quella lontananza. Non abbiamo smesso di credere nella forza della poesia, di pensare a uno spettacolo anche come atto di resistenza contro la Signoria Attuale. Che cosa sia questa Signoria Attuale in parte tutti lo sappiamo e in parte non lo sapremo mai: una forza, comunque, che tenta di fare di noi un ovile muto, di deprimere la nostra vivezza, di metterci sulla schiena pesi schiaccianti. Ci guardiamo intorno e scorgiamo ovunque segni invasivi di questa forza indebolente. Pochi chilometri più in là la vediamo all’opera coi suoi morti ammazzati e bombardati. Ecco, ci muove una voglia d’esortazione, una paura, una pietà. Soprattutto la voglia di tenerci ben desti, di pronunciare parole troppo taciute, di cantare e ballare con la potenza disarmata dei bambini.” (Mariangela Gualtieri)

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    Poetry. Bilingual Edition. Translated from the Italian by John Taylor. THE LITTLE BOOK OF PASSAGE is the story of the crossing of an inner fault line, a travel diary through the territories of the psyche: presences close to disappearing and dreamlike atmospheres act as a deforming mirror in regard to the gestures and happenstances of everyday life. Allusiveness and precision, density and evanescence, are juxtaposed and integrated in this continuous attempt to focus on and pronounce the world. As in a rite of passage, Franca Mancinelli, who lets herself be visited by shadows, recomposes the fragments of an open identity, which has never abandoned the origin.

    Autore : Franca Mancinelli
  • Versione Standard

    Con la grazia di un bisturi la poesia di Franca Mancinelli raggiunge zone nevralgiche dell’esperienza, attraverso una nudità vicina all’esercizio spirituale. Dettagli quotidiani e schegge di vissuto vengono messi a fuoco fino a ricongiungerli alle regioni dell’inconscio. La sua voce sembra provenire da un luogo altro rimanendo fedele, allo stesso tempo, a un irriducibile nocciolo di natura esistenziale che germina, già nel suo libro d’esordio, in una dimensione antropologica e di apertura al «ritmo della specie».
    A un’ora di sonno da qui raccoglie, con piccole ma significative modifiche ed esclusioni, i testi contenuti in Mala kruna e Pasta madre, i suoi primi due libri ormai irreperibili, integrandoli con alcune prose poetiche e una scelta di inediti. Un libro che permette di seguire la traccia di un cammino che attraversa le faglie del presente, in un legame originario con la poesia.

    Franca Mancinelli (Fano, 1981), ha pubblicato due libri di poesie, Mala kruna (Manni, 2007) e Pasta madre (con una nota di Milo De Angelis, Nino Aragno editore, 2013). Un’anticipazione del suo secondo libro di versi è apparsa in Nuovi poeti italiani 6, a cura di Giovanna Rosadini (Einaudi, 2012). Una sua silloge è compresa, con introduzione di Antonella Anedda, nel XIII Quaderno italiano di poesia contemporanea, a cura di Franco Buffoni (Marcos y Marcos, 2017). Sue brevi prose sono raccolte in Libretto di transito (Amos Edizioni, 2018).

    Autore : Franca Mancinelli
  • Versione Standard

    «Dolci seppe far confluire l’intera gamma dei registri espressivi in un senso di vastità e quasi di possibile verginità di fronte all’incombere del “mostro del potere”.» – Daniele Piccini, La Lettura

    «Venuto in Sicilia nel ’52, per molti anni ho sentito come la tentazione l’abbandonarmi a scrivere poesia […] Finché nel ’68-’69 ho avvertito netta la necessità di valorizzare la sottile possibilità della poesia per contribuire a rispondere all’interrogativo: di che qualità volevamo lo sviluppo per cui ci impegnavamo».

    Dopo anni di assenza, torna finalmente in libreria la raccolta poetica – pubblicata da Einaudi nel 1974 – in cui Danilo Dolci dà «forma unitaria a una materia unitaria»: i versi che ha scritto dal suo arrivo in Sicilia e che sono spesso stati occasione di confronto tra quanti partecipavano alle attività che animava verso un mondo nuovo.

    Danilo Dolci

    16.00
    Autore : Danilo Dolci
    Anno : 2016
  • Versione Standard

    C’è un’Italia assopita che non è quella delle grandi città, né quella dei borghi patinati che vediamo sui dépliant turistici. C’è un’Italia che non è Roma o Milano, né tantomeno Civita di Bagnoregio o la costiera amalfitana. C’è un’Italia che non sta sotto i riflettori ma se ci capita è a causa di qualche catastrofe naturale. C’è un’Italia che rischia l’estinzione, che è silenziosa, disabitata: è l’Italia dell’entroterra appenninico, delle zone collinari e pedemontane, dei piccoli borghi abbandonati, ai margini del commercio, dell’industria, della cultura. Chi può raccontarla meglio del paesologo Franco Arminio, che gira l’Italia interna cantando poesie, e di Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante dei CCCP che oggi dimora sulle alture di Cerreto Alpi ricucendo i legami millenari che avvolgono uomini, cavalli e montagne? Due storie appenniniche da due prospettive diverse che però si intersecano in più punti dando vita a un dialogo costruttivo e al tempo stesso malinconico su un mondo dimenticato da Dio che però resta l’unico luogo da dove Dio si può ascoltare.

    Autore : Franco Arminio - Giovanni Lindo Ferretti
  • Versione Standard

    Per la prima volta Mariangela Gualtieri ha scritto una raccolta poetica fortemente strutturata, con un ritmo meno magmatico delle precedenti, scandito da sezioni che articolano il libro alternando temi e toni diversi, in particolare il canto gioioso, quasi francescano, della natura e la riflessione sulle cose umane, sullo strappo del tempo, sul momento finale, più misterioso che triste, che trasforma il niente in “un niente più grande”. In realtà le cinque sezioni del libro, se danno una sensazione di maggiore classicità (come i cinque atti del teatro antico), sono legatissime fra loro, in parte concatenate, in parte attraversate da fili addirittura lessicali, e proseguono fedelmente il discorso poetico dell’autrice, sempre fortemente ispirato. Non mancano dunque scissioni interiori, proliferare di voci profonde e laceranti, come nelle raccolte passate, ma la prospettiva trascendente è perlopiù proiettata all’esterno, su un albero, sull’aria che sta fra i corpi, sul silenzio che lega le cose. E questa prospettiva, in misura ancora maggiore che in “Senza polvere senza peso”, traccia un percorso di felicità istintivo e infuocato, ma nello stesso tempo pacificante. Anche a livello metrico il libro mostra un rapporto più pacato con la tradizione, con una forte disseminazione di endecasillabi e altri versi regolari, senza perdere il senso più profondo dell’originaria aggressività.

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    Questo nuovo libro nasce lontano dalla scena: è infatti meno declamato, più calmo, interiore. Sono confermate le qualità del suo canto, che attraverso una scrittura di viva tensione, come pronunciata in trance e che sembra affiorare da livelli preconsci, compone versi di suggestione lirico-visionaria, in cui le inquietudini dolenti della prima raccolta aspirano a distendersi in immagini di gioia.

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    È un respiro largo quello che attraversa quest’ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri, fatto del ritmo delle stagioni e delle generazioni, ascolto del silenzio, risveglio primaverile della terra, ebbrezza di vita connessa a ogni forma della natura. Ma nel libro non manca il lato ombroso, il vento che scuote, le “formiche mentali” che intasano la testa e impediscono il senso più leggero e più compiuto della gioia. Dunque le poesie di queste pagine sono anche luogo alto di raccoglimento sulla trama e le connessioni del mondo sensibile, attraverso la parola ma anche attraverso lo “stare fermo” del corpo o lo sguardo sulle cose dato dalla lente di un microscopio. Lo “stile semplice” della Gualtieri è il punto d’arrivo di questo percorso spirituale e il punto di forza della sua più recente poesia. Uno stile semplice ma ricchissimo di risonanze letterarie, da Bruno Schulz, al quale è dedicata un’intera sezione, ad altri autori amati con i quali la poetessa intreccia versi e parole in una sorta di grande e potente preghiera collettiva.

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    Quasi fosse una rabdomante della parola, Mariangela Gualtieri oltrepassa la sembianza razionale delle cose e i confini della psiche individuale, in un abbandono vigile e teso a cogliere l’essenza di stati d’animo e corrispondenze col mondo. E dalla capacità di osservazione stupita del mondo, unita a quella di ascolto delle risonanze interiori, nascono le sue poesie che conducono il lettore nel territorio ibrido che sta tra infanzia e crudeltà, bellezza e dolore.

    Autore : Mariangela Gualtieri
  • Versione Standard

    “È difficile nel vocìo della nostra “civiltà” che prova orrore per il vuoto e il silenzio ascoltare la breve frase che, da sola, può far vacillare una vita: “Dove corri?”” La brevissima e celebre frase di Silesius, posta a titolo del libro, è forse quella più ignorata, perché tenue, quasi incerta filtra tra le pieghe delle nostre affannate quotidianità. È illusoria, ingannevole, ma appare spesso più sbrigativa la via della fuga. “Dove corri?”, ripete nel segreto, nell’intimo la piccola voce. E se provassimo a fermarci o cambiassimo, non potrebbe rivelarsi allora l’inatteso, l’insospettato? Ciò andiamo cercando all’esterno, attende di nascere in no

    Autore : Christiane Singer
  • Versione Standard

    Il corpo ha un linguaggio proprio, attraverso il quale esprime la gioia e la sofferenza; ma è anche linguaggio in sé, un “libro di carne”. Imparare a leggere il corpo vuol dire prestare attenzione alla sua struttura, saper decifrare le forme del labirinto anatomico. Significa anche riascoltare quanto raccontano i grandi miti dell’umanità intorno alla natura e alla sottile funzione di ogni organo. Implica, infine, la riscoperta dell'”albero” dei qabbalisti: se l’uomo è «creato a immagine di Dio», la figura del suo corpo dev’essere letta come riflesso terrestre di quell'”albero di vita” di cui parla la tradizione della Qabbalah.

    Anno : 2010
    Autore : Annick de Souzenelle
  • Versione Standard

    Sull’invidia e la sua cura. C’è una nota che accomuna molte forme di malessere non inevitabile che affliggono la nostra società: l’urgenza di rieducare le nostre passioni e i nostri sentimenti. Una passione da rieducare presto è l’invidia, tra le più devastanti in ogni cultura, molto pericolosa nei tempi di crisi […] La cura dell’invidia è la stima, che però è un bene sempre più scarso nelle nostre società, e quindi sempre più prezioso. La ‘domanda’ di stima cresce, ma non c’è sufficiente ‘offerta’ poiché siamo tutti intenti a cercarla e non abbiamo tempo e risorse per offrirla agli altri che, come noi, la cercano, la desiderano, la agognano […] La stima è faccenda di gratuità, non solo perché non può essere comprata ne venduta, ma perché può solo essere donata liberamente e sinceramente. La sincerità infatti è essenziale: se colui al quale esprimo la mia stima percepisce o pensa che gli sto comunicando la mia stima solo per farlo felice o, magari, per pietà, la gioia della stima vera si tramuta nel suo opposto. L’esigenza di verità prevale sul bisogno di stima […] La stima è un processo, un cammino accidentato e fragile[…]

    Molte persone che ci appaiono non meritevoli di stima, in realtà, se fossero viste con gli occhi giusti, rivelerebbero almeno un aspetto di verità, bontà e bellezza che potrebbe diventare una via di accesso alla stima. Ma questi ‘occhi’, questi sguardi profondi nell’anima altrui, sono troppo rari nella nostra società […] Ho avuto il dono di avere per amici alcune persone che hanno stimato delle cose belle in me ancor prima che io stesso mi accorgessi della loro presenza: la loro stima le ha fatte fiorire e maturare. Questa stima profonda ha la capacità di trasformare i ‘non ancora’ in ‘già’. Nelle persone ci sono troppe dimensioni di bellezza, verità e bontà che appassiscono e muoiono perché non trovano occhi capaci di vederle, amarle e farle risorgere. (Luigino Bruni, dal libro “La foresta e l’albero“)

     

    La cultura delle grandi imprese sta occupando il nostro tempo. È da questa constatazione che procede il saggio del noto economista Luigino Bruni. Le categorie, il linguaggio, i valori e le virtù delle multinazionali stanno creando e offrendo una grammatica universale che descrive tutte le storie individuali e collettive ‘vincenti’. Le parole del ‘business’ e le sue virtù stanno diventando le buone parole e le virtù dell’intera vita sociale: nella politica, nella sanità, nella scuola. Merito, efficienza, competizione, leadership, innovazione, sono ormai le uniche parole buone nella nostra società. In mancanza di altri luoghi forti capaci di produrre altra cultura e altri valori, le virtù delle imprese si presentano come le sole da riconoscere e coltivare fin da bambini. Ma le imprese non possono né devono generare tutti i valori sociali o l’intero bene comune. Ieri, oggi, sempre, ci sono virtù essenziali alla buona formazione del carattere delle persone, che vengono prima delle virtù economiche e di quelle dell’impresa.

    Luigino Bruni

    10.00
    Anno : 2016
    Autore : Luigino Bruni