Georges Didi-Huberman

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    Georges Didi-Huberman a cura di Maria Nadotti

    Un insieme di piccole conferenze che si rivolgono ai ragazzi (dai dieci ai quindici anni) e a coloro che li accompagnano.

    “Bambini o adulti, poco importa, ci viene costantemente chiesto di obbedire. E per cosa, in vista di cosa, perché? Quando obbedire ci protegge e quando invece ci intrappola? Quando obbedire ci salva dal peggio o ci priva del meglio? Obbedire ci dà spazio o ci immobilizza? Come avviene il passaggio tra l’essere costretti a obbedire (negli spazi disciplinari veri e propri) e l’essere liberi di obbedire (negli spazi che sono nostri, gli spazi “normali” del commercio e della comunicazione)?

    Obbedire ciecamente. Disobbedire gratuitamente. Due modi di mettere a dormire il pensiero, di tacitare la coscienza, di non scegliere. Due automatismi deresponsabilizzanti. Partendo da qui, Didi-Huberman ri-percorre alcune tappe della storia recente. Chi era il Male assoluto all’epoca della sua infanzia? Senza alcun dubbio, Adolf Hitler. Eppure il dubbio si insinua istantaneamente, con la logica stringente e la serafica perplessità che sono proprie dei bambini: possibile che quel capo di stato abbia fatto tutto da solo? — Maria Nadotti

    Autore / Autrice : Georges Didi-Huberman
    Editore : Luca Sossella Editore
    Anno : 2023
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    Georges Didi-Huberman a cura di Maria Nadotti

    Un insieme di piccole conferenze che si rivolgono ai ragazzi (dai dieci ai quindici anni) e a coloro che li accompagnano.

    Abbiamo detto che l’emozione è un “movimento fuori di sé”: al contempo “in me” (ma si tratta di una cosa così profonda da sfuggire alla mia ragione) e “fuori di me” (ed è una cosa che mi attraversa totalmente per, poi, di nuovo sfuggirmi). È un movimento affettivo che ci “possiede” ma che noi non “possediamo” fino in fondo, in quanto ci resta in gran parte sconosciuto. — Georges Didi-Huberman

    Dopo Per che obbedire?, pubblicato in questa stessa collana, un’altra piccola conferenza rivolta “ai ragazzi e alle ragazze dai dieci ai quindici anni e ai loro accompagnatori” dallo storico dell’arte e filosofo Georges Didi-Huberman. Questa volta oggetto della sua interrogazione sono le emozioni. Non un’emozione particolare – rabbia, felicità, tristezza, paura, disgusto, disprezzo, sorpresa – ma l’emozione in sé, ciò che la produce e ciò che ne consegue. Se da un’idea che si emoziona può nascere la rivolta, è altrettanto vero che da un’emozione priva di pensiero non può nascere che il conformismo. Riconoscersi emozionati (!) obbliga a domandarsi perché e a che fine (?): una duplice pratica di consapevolezza. — Maria Nadotti

    Autore / Autrice : Georges Didi-Huberman
    Editore : Luca Sossella Editore
    Anno : 2024