GLI UOMINI NUOVI – quotidiane epifanie
Versione Standard€15.00 €9.90
titolo: Gli uomini nuovi
sottotitolo: Quotidiane epifanie
autrice: Maira Marzioni
fotografie: Federica Fattizzo e Chiara Amato
formato: 20×20 cm
pagine: 124
anno: 2020
prezzo: 15 euro
isbn: 9791280008107
Disponibile
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A 6 o 7 anni, a Otranto, il mio babbo mi obbligava ad assistere alla messa, la noia per me era mortale, soprattutto le litanie, mi facevano venire una fame incontrollabile e allora sbadigliavo in modo continuo e rumoroso sotto lo sguardo severo di mio padre. Incominciai allora a guardare attentamente il mosaico sotto i piedi e gli scranni, allungando e storcendo il collo nell’intento di riuscire a rincorrere le immagini, allora per me indecifrabili. Puntalmente interrotto da mio padre al momento di alzarsi e di risedersi. Naturalmente della funzione religiosa non seguivo nulla, era molto più interessante il mondo fantastico sotto i miei piedi. In quegli anni la cattedrale appariva diversa da oggi, l’altare era costituito da una struttura in marmo policromo, direi di fattura barocca. Dietro l’altare c’era un coro ligneo, con le sedute dotate di una ribaltina anch’essa in legno scuro, il tutto dava alla cattedrale un impianto solenne e tetro insieme. Finita la messa, immancabilmente, mi nascondevo nel coro, qualche volta accompagnato da mia sorella Donatella, timorosa e restia a seguirmi e incominciavo il rito di sollevare le ribaltine delle sedute lignee, una per una, alla ricerca di qualche oscuro segreto. A metà Agosto, ogni anno, venivo accompagnato, da mio padre nella annessa cappella, cosiddetta dei Martiri, ad ammirare lo spettacolo, per me macabro oltre che terrificante, di una teoria di finestroni a mo’ di teche, ricolml di teschi e ossa varie. Un vero e proprio incubo per il sonno di un bambino dalla sfrenata fantasia. Quello sguardo da bambino, dopo solo 60 anni, mi ha permesso di accostarmi a quell’ iconografia con lo sguardo dell’artista contemporaneo e tecnologico. Enigma, dal titolo di uno dei più famosi saggi sul mosaico di Otranto, di Carl Arnold Willemsen, L’enigma di Otranto, ha privilegiato la sezione presbiteriale, il Ciclo dello Zodiaco e il Ciclo dei Vizi e Virtù dell’uomo, cercando di proporre uno sguardo trasversale, creativo e astorico del mosaico otrantino. (Beppe Piano)
20×20 cm / 56 pagg
Beppe Piano
€15.00€9.90-34%Anno : 2019Autore : Beppe Piano
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PROMOVersione Digitale / Standard€4.90 – €5.00-59%Autore : Dario MuciAnno : 2011Tipologia : CD+Libro - Digital Download
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La Valle del fare anima, introduzione al libro di Giuseppe Conoci
È un grande onore per me introdurre al pubblico italiano l’esperienza e il lavoro di Arnold Mindell nello specifico di questa straordinaria opera dedicata al conflitto, alle sue molteplici facce ed opportunità. Sono convinto che la teoria e la pratica descritte in questo libro possano aprire nuovi, entusiasmanti orizzonti nelle nostre interazioni umane, nel rapporto tra singolo e collettività e nella relazione tra psicologia, spiritualità, arte e politica. Numerosi sono gli elementi che mi affascinano del lavoro qui presentato, desidero metterne in evidenza alcuni.
Conflitti e problemi non sono solo qualcosa da risolvere, una seccatura di cui liberarsi quanto prima. Forse non sono affatto qualcosa da risolvere, bensì processi attraverso cui passare con la totalità della propria persona e dai quali apprendere o piuttosto lasciarsi trasformare.
Come accade nel processo creativo, ogni ‘soluzione’ è sempre una trasformazione di sè.
I conflitti sono un mezzo di straordinaria potenza e creatività se affrontati nella giusta maniera, grazie a loro possiamo espandere la consapevolezza di noi stessi, degli altri, dei propri e altrui bisogni precedentemente ignorati e della profonda interconnessione tra le parti.Attraversando il fuoco da essi generato, possiamo bruciare l’inessenziale a cui spesso ci aggrappiamo e con cui facilmente ci identifichiamo e aprire un varco sulla nostra umanità sommersa. Il fuoco del conflitto anziché condurre alla discordia, all’intolleranza e alla reciproca ostilità può divenire carburante per generare rapporti autentici, filiali, facendoci scorgere l’umanità che ci accomuna dietro ogni ferita.
Abbiamo gravemente smarrito il fremito derivante dal sentirci parte di una comunità alla quale sentiamo di appartenere e all’interno della quale possiamo aprirci lasciando affiorare la nostra interiorità: le nostre aspirazioni e le nostre paure più profonde, la nostra rabbia, le nostre ferite, la gioia d’affermare chi siamo. Sono poche le persone, dotate di un coraggio sopra la media o di una necessità interna, che si dedicano a questa pratica, rompendo la barriera tra la loro vita privata e la vita pubblica, tra l’universo intimo delle loro emozioni e il mondo, queste persone le chiamiamo artisti e affidiamo inconsciamente a loro l’incarico di salvarci da noi stessi, offrendoci di tanto in tanto una parola poetica, una parola vera, come acqua fresca nel deserto in cui abbiamo condotto i nostri cuori.
“Come stai?” mi capita di chiedere e spesso la risposta che ricevo è un sorridente “Ci difendiamo”. Non abbiamo coscienza di essere profondamente senza difese dentro la vita e che tale condizione di vulnerabilità è lo sfondo comune a tutti noi. Leggere questo libro e fare esperienza delle parole in esso contenute ci aiuta a riconoscere questo terreno comune, grazie al quale possiamo ritrovare fiducia nella nostra umanità e la forza di aprirci gli uni verso gli altri e cercare risorse persino in ciò che appare minaccioso.
Interiore ed esteriore vanno assieme. Politica e lavoro interiore quotidiano non sono separabili.
Ho sempre avvertito una profonda scissione tra gli ambienti in cui si praticano discipline psicofisiche (psicoterapia, yoga, ricerca interiore…), finalizzate al benessere della persona, e gli ambienti in cui gruppi di persone s’incontrano per raggiungere assieme delle finalità politiche e sociali. Ho sempre avvertito una strana riluttanza tra questi due mondi a unirsi e concorrere assieme verso un traguardo comune. Sembra quasi futile, fuori luogo o persino proibitivo, quando ci si trova in uno dei due contesti, portare argomenti riguardanti l’altro, anche solo accennarne l’esistenza. Nonostante ciò, spinto da una segreta frustrazione, ho sempre sentito e coltivato dentro di me il bisogno di far dialogare queste due realtà, di mettere insieme questi due mondi, e la certezza che ogni altro tentativo di cambiamento fosse vano.L’incontro con questo libro di Mindell alcuni anni fa ha messo fine in me a tale separazione, aprendomi un nuovo orizzonte: il worldwork, un metodo creato dall’autore, attraverso il quale persone di differenti nazionalità ed estrazione sociale s’incontrano per indagare assieme i problemi del mondo e allo stesso tempo la propria persona, in un certo senso usando i problemi come pretesto per un lavoro su se stessi, e la propria persona come campo di cambiamento sociale. Di fatto non si può muovere una critica al mondo senza essere disposti a guardare il mondo di cui siamo portatori, l’universo complesso della nostra stessa persona.
“Se le idee presentate in questo libro verranno prese sul serio e applicate, potrebbero modificare la propensione violenta del corso della storia.”
Michael Toms, New Dimension Radio€15.00Autore : Arnold Mindell
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Daniele Durante/Vittorio Bodini
€15.00€4.90-67%Autore : Daniele Durante/Vittorio Bodini
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Christian Bobin è nato nel 1951 a Le Creusot, città della Francia centro-orientale. È molto conosciuto nel suo Paese per la sua scrittura intensa e poetica che riconduce colui che legge agli aspetti fondanti dell’esistenza. Con Une petite robe de fête (Mille candele danzanti) nel 1991, raggiunge il successo, restando tuttavia un autore discreto, che rifugge gli ambienti letterari, “innamorato del silenzio e delle rose”.
alcuni passaggi dal libro:
“La scrittura è una zingara che si accampa a casa mia a intervalli irregolari, che parte senza preavvertirmi. È un suo diritto che mi lasci senza alcuna spiegazione, senza discutere le ragioni della sua partenza, senza pretendere di addolcirla con ragioni che finirebbero per rivelarsi false, è un diritto elementare di coloro che amo. A coloro che amo, io non chiedo nulla. A coloro che amo chiedo solo di sentirsi liberi da me e di nonrendermi mai conto di ciò che fanno o di ciò che non fanno, e, naturalmente di non esigere mai una cosa simile da me. L’amore funziona solo con la libertà. La libertà funziona solo con l’amore.”
“Non ho mai un piano, nessun metodo. Non ci sono più regole per scricere di quante ce ne siano per amare. In ambedue i casi bisogna inoltrarsi soli e spogli di consigli, senza la convinzione che esistano convenzioni da rispettare, conoscenze da possedere.”
“Le ragioni non hanno mai orientato la mia vita. Le lasciavo passare come si lascia passare un’acquazzone, rifugiandosi sotto il portico di una casa, e ritornavo poi al mio umore vagabondo.”
“I bambini sono le sole persone grandi che io conosca. I bambini sono gente di viaggio, anime di grandi spostamenti.”
“L’amore è quando qualcuno ci riconduce a casa, quando l’anima ritorna al corpo, stremata dopo anni di assenza.”
“Soltanto nella misura in cui si oppone all’organizzazione utilitaristica della vita, l’artista può raggiungere coloro che vi devono sottostare: egli è come colui al quale si chiede di custodire la casa durante la nostra assenza. Il suo lavoro consiste nel non lavorare e nel vigilare sulla parte infantile della nostra vita che non può mai essere confinata in alcunchè di utilitaristico.”
€13.00€11.05-15%Autore : Christian Bobin
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Versione Standard€60.00Autore : Franco Arminio
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