Immaginare New York
Versione Standard€35.00
In StockUn’antologia di fotografie della straordinaria collezione del MoMA che rivela la città di New York in tutta la sua vitalità, ambizione e bellezza.
Nel 1939 Berenice Abbott si chiedeva come rappresentare il flusso dell’attivitàdella metropoli di New York, l’interazione fra gli esseri umani che la abitano e le sue solide architetture, in una foto in bianco e nero, bidimensionale per definizione. Immaginare New York è il tentativo di dare una risposta. In questo volume sono raccolte una miriade di immagini, dal 1893 ai nostri giorni, che rispondono a questo problema. Più di un centinaio di scatti e di inquadrature speciali catturano la cittàicona dell’immaginario collettivo, rivelano una profonda relazione di simbiosi tra il fotografo e New York.
La selezione comprende immagini di fotografi famosi: Berenice Abbott, Harry Callahan, Henri Cartier-Bresson, Walker Evans, Helen levitt, Irving Penn, Alfred Stieglitz, Weegee, ma anche, come è tradizione per la collezione del museo, sconosciuti creativi. Le foto sono accompagnate da evocative citazioni su New York tratte da capolavori della letteratura americana.
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Dopo Véhicules e Architectures, questo terzo volume della collana “Art Brut, la Collection” che accompagna le Biennali dell’Art Brut, è dedicato al corpo e propone opere poco conosciute delle collezioni del museo di Losanna.Il libro raccoglie un nutrito numero di disegni, quadri, fotografie e sculture e rispecchia le molteplici rappresentazioni del corpo nelle produzioni di Art Brut, senza perdere di vista la dimensione del dialogo intimo che gli autori intrattengono con le loro creazioni. Queste opere sono il frutto di un corpo a corpo: rappresentano «battaglie» senza mediazioni o concessioni, che l’autore intrattiene con la propria immagine e con il proprio vissuto individuale. Per alcuni il corpo è rifugio di un’intimitàcomplessa, per altri una prigione da cui fuggire o ancora il centro di energie da liberare e trasformare.Poco esposti e poco pubblicati, i tatuaggi dei prigionieri mostrano l’interesse di Jean Dubuffet – fondatore dell’Art Brut e ideatore del museo di Losanna – per le creazioni ai margini del mondo dell’arte. Ai grandi «classici» dell’Art Brut come Aloïse Corbaz vengono affiancate scoperte più recenti come i corpi-volti di Eric Derkenne o l’onnipotente «transessualitànucleare» di Giovanni Galli. Sdoppiamento del sé e giochi di specchi testimoniano una ricerca identitaria istintiva come in Joseph Hofer o Robert Gie. Spezzettato e frammentato con Giovanni Bosco o riunito in un’unitàcosmica con Guo Fengyi, il corpo materializza un flusso perpetuo di cui l’arte si può impadronire per farne una testimonianza esistenziale.
Editore : 5 Continents Editions
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Maria Lai (Ulassai, 27 settembre 1919 – Cardedu, 16 aprile 2013) rappresenta senza dubbio una delle voci più significative della storia dell’arte italiana contemporanea. Questo non solo per i contenuti infusi nelle sue opere ma anche per l’eterogeneità della sua espressione artistica, profondamente polimaterica. Gli interventi di arte pubblica, la tessitura, il ricamo, la scultura, il disegno e la scrittura: queste le declinazioni della sua poetica.
Il libro accompagna la mostra al museo MAXXI di Roma (MAXXI, 19 giugno 2019 – 12 gennaio 2020) che presenta al grande pubblico quasi duecento lavori dell’artista sarda databili dai primi anni Sessanta alle ultime ricerche, e approfondisce, attraverso il contributo di esperti, i differenti temi che connotano la parabola artistica della Lai: le geografie, la creazione e realizzazione dei libri d’artista, gli interventi di public art e il suo rapporto con la parola e la sua scrittura. La totalità delle sue opere è connotata da un forte impatto visivo, dove emerge un “modo di fare arte” che altro non è se non strumento di pensiero.
La struttura del volume rispecchia quella delle sezioni tematiche della mostra, i cui titoli appaiono paradigmatici della sua opera: Essere è tessere. Cucire e ricucire; L’arte è il gioco degli adulti. Giocare e raccontare; Oggetto paesaggio.Disseminare e condividere; Il viaggiatore astrale. Immaginare l’altrove; L’arte ci prende per mano. Incontrare e partecipare.
Il titolo del libro e della mostra – Tenendo per mano il sole – si presenta come un vero e proprio omaggio alla prima fiaba cucita dall’artista nel 1983, e crea una sorte di ponte simbolico con l’Ogliastra, la terra di Maria Lai, dove negli stessi mesi presso la Stazione dell’Arte di Ulassai si terrà la mostra Tenendo per mano l’ombra.
Editore : 5 Continents Editions
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Lo spazio artistico di Maria Lai è fortemente connotato dall’influenzarsi reciproco di spiritualità laica e religiosa, il tutto nel silenzio. I Presepi e le Viae Crucis presentati nelle pagine di questo volume mettono in luce, ancora una volta, come il “fare arte” per Maria Lai debba rispondere alle esigenze e alle domande concrete e fondamentali dell’uomo, a quel bisogno di ricerca che muove anzitutto dalla propria intimità.
Fanno da contraltare alle opere che presentano la sua riscrittura della storia sacra, i disegni nei quali l’artista, attraverso tratti tanto essenziali quanto decisi, ritrae la cultura locale e la quotidianità domestica. L’arte per Maria Lai ha a che fare con il senso dell’esistere, e a questa ricerca si dà qui voce.
Editore : 5 Continents Editions
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Clara Button ama disegnare, creare cose di ogni genere e travestirsi. Invitati a un matrimonio molto speciale, Clara e suo fratello Ollie si preparano con la massima cura. Ollie perfeziona una macchina di sua invenzione e Clara, concentrata sul suo abbigliamento, si reca in
merceria per cercare degli accessori. Ma alla vigilia del grande giorno accade un disastro.
Come se la caverà Clara? La sua grande creatività e la sua audacia si dimostreranno all’altezza della sorpresa che l’aspetta. Ricca di particolari divertenti, questa bellissima storia non
può non conquistare e affascinare.Editore : 5 Continents Editions
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Nella piattezza del paesaggio emiliano sopravvivono ancora costruzioni che nessuno si fermerebbe a guardare perché prive di attrattiva spettacolare: sono case abbandonate, ridotte a ruderi, che attendono di essere riscoper te. In un’epoca pervasa dall’abitudine a dimenticare, Giancarlo Pradelli attraverso queste immagini ci fa scoprire il piacere del silenzio, dell’assenza; il suo punto di vista è quello dell’osservatore che nonostante la malinconia di una civiltàrurale ormai scomparsa, sa cogliere la dignitànelle cose create dall’uomo. Immagini in bianco nero essenziali, concise, che non conoscono retorica. Attraverso giochi di luce ed equilibri compositivi non casuali, le forme scheletriche rivelano soluzioni architettoniche trasformate dalla situazione di abbandono e acquistano nelle foto di Pradelli una straordinaria condizione di grazia e di sapiente eleganza.
Editore : 5 Continents Editions
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Frédéric Bruly Bouabré (Costa d’Avorio, 1923-2014) è un artista autodidatta, e uno degli esponenti internazionali più significativi nel secondo Dopoguerra non solo per le sue creazioni visuali, bensì anche per il suo apporto in ambiti culturali quali la poesia, la filosofia e la saggistica. Nel 1948 ricevette una “rivelazione”: da allora si definì “Cheik Nadro” (colui che non dimentica) e in quell’occasione non solo iniziò una ricerca filosofica sulla realtà africana e sul significato della vita, ma cominciò a creare l’opera di carattere monumentale intitolata Connaissance du monde. Realizzò con una penna e matite colorate, su cartoncini 10×15 cm, una sorta di enciclopedia visuale che si arricchiva di giorno in giorno.
Un altro suo lavoro di particolare interesse è Alphabet Bété, un alfabeto costituito da 448 pittogrammi monosillabici che vorrebbe collegare le culture europee con quelle africane in ottica di fratellanza.
Queste due opere così significative, insieme ad altre serie di disegni dell’artista, sono il nucleo centrale di questo volume che accompagna la mostra organizzata al MoMA di New York dal titolo «Frédéric Bruly Bouabré: World Unbound».
Bouabré ha esposto presso le più prestigiose istituzioni internazionali: dal Centre George Pompidou di Parigi, al Guggenheim Museum di Bilbao, alla Tate Modern di Londra e al Portikus di Francoforte. Ha partecipato inoltre alla 55a Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel e alla Biennale di San Paolo.
Editore : 5 Continents Editions
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