La gaia educazione
Versione Standard€10.00
In StockLa gaia educazione, contrapposta alla triste scienza dell’ortopedia e dell’ingessatura, della mummificazione del cucciolo d’uomo sull’altare del conformismo e della passivizzazione, dell’ascetismo e della rinuncia, dell’immolazione al sacrificio, alla fatica, reali o metaforici, propone l’esaltazione affermativa dell’immaginazione, delle emozioni, del corpo e del piacere.
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«Beast of Joy» | Selected Poems | Chelsea Editions | E’ la prima traduzione in lingua inglese delle poesie di Mariangela Gualtieri . Un’antologia ben curata che racchiude una selezione di poesie tratte da tutti i libri dell’autrice pubblicati in italiano da Einaudi: Fuoco centrale, Bestia di gioia, Le giovani parole, Senza polvere senza peso.
Testo bilingue: Italiano / Inglese
“Mariangela Gualtieri is a poet of great incandescence who writes with searing honesty and compassion. A veteran of the theater, Gualtieri possesses a voice that can be thunderous and oracular, but also painfully intimate. Beast of Joy is a beautifully translated introduction to one of Italy’s finest contemporary poets.” ~ Olivia E. Sears, founder of The Center for the Art of Translation
€20.00Autore : Mariangela GualtieriAnno : 2018
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Poetry. Bilingual Edition. Translated from the Italian by John Taylor. THE LITTLE BOOK OF PASSAGE is the story of the crossing of an inner fault line, a travel diary through the territories of the psyche: presences close to disappearing and dreamlike atmospheres act as a deforming mirror in regard to the gestures and happenstances of everyday life. Allusiveness and precision, density and evanescence, are juxtaposed and integrated in this continuous attempt to focus on and pronounce the world. As in a rite of passage, Franca Mancinelli, who lets herself be visited by shadows, recomposes the fragments of an open identity, which has never abandoned the origin.
€15.00Autore : Franca Mancinelli
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Quasi fosse una rabdomante della parola, Mariangela Gualtieri oltrepassa la sembianza razionale delle cose e i confini della psiche individuale, in un abbandono vigile e teso a cogliere l’essenza di stati d’animo e corrispondenze col mondo. E dalla capacità di osservazione stupita del mondo, unita a quella di ascolto delle risonanze interiori, nascono le sue poesie che conducono il lettore nel territorio ibrido che sta tra infanzia e crudeltà, bellezza e dolore.
€14.00Autore : Mariangela Gualtieri
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Versione Standard€9.00Autore : Christian BobinAnno : 2007
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Versione Standard€12.00Anno : 2011Autore : Christian Bobin
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Christian BobinVersione Standard
SOLITUDINE: DESERTO O GIARDINO? AUTORI VARI TRA CUI: ENZO BIANCHI, CHRISTIAN BOBIN, XAVIER LACROIX…
L’amare è, per lungo spazio e ampio fino entro il cuore della vita, solitudine, più intensa e approfondita solitudine per colui che ama”. Così scrive Rilke, perché la solitudine non esclude l’amore, anzi permette a questo di costruirsi in verità, oltre un possibile culto dell’amore, oltre l’illusione che la relazione con l’altro possa dispensarci dal renderci consapevoli di noi stessi. I testi qui raccolti trattano da vari punti di vista di questo essenziale esercizio spirituale, e possono offrire spunti affinché nel quotidiano e anche faticoso assumere la propria solitudine, con le sue ambivalenze, impariamo ad aprirci a tutte le dimensioni dell’amore, arrivando a coniugare amore e libertà.
Edizioni Qiqajon (Comunità di Bose)
ALCUNI ESTRATTI
Marie de Solemne: Preferirebbe parlare della solitudine come di una grazia o di una maledizione?
Christian Bobin: Innanzitutto ne parlerei piuttosto nella sua materialità. Prima di essere uno stato mentale o affettivo, la solitudine è una materia. Per esempio è proprio la materia che ho sotto gli occhi in questo momento. Sono le dieci di sera, è buio. Il cielo non è ancora completamente scuro, c’è silenzio. Anche il silenzio è molto materiale – un piccolo appartamento nel quale vivo da una quindicina d’anni, qualche sigaretta – che non riesco a impedirmi di fumare -, qualche libro – che non riesco a impedirmi di aprire -. In fondo, curiosamente, la solitudine si popola molto in fretta. La solitudine è anzitutto questo: uno stato materiale. Che nessuno venga. Che nessuno venga là dove uno è. Forse, nemmeno se stesso. Ma, per rispondere alla sua domanda, la solitudine è più una grazia che una maledizione. Nonostante molti la vivano diversamente. Succede alla solitudine come alla follia: ci sono due follie, come ci sono due solitudini. C’è una follia subita… subita da chi la vive. Questa non è invidiabile ne felice. E’ nera e basta. Nient’altro che nera, pesante. Così, c’è una solitudine cattiva. una solitudine d’abbandono, in cui uno si scropre abbandonato… magari da sempre. Questa solitudine non è quella di cui parlo nei miei libri. non è quella che io abito, e non è in essa che mi piace entrare, anche se, come a chiunque, mi è capitato di conoscerla. E’ l’altra la solitudine che frequento, ed è di quest’altra che parlo, quasi da innamorato.
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Se vogliamo trasmettere qualcosa in questa vita, è possibile con la presenza, molto più che con la lingua e la parola. La parola deve sopraggiungere in certi momenti, ma quello che istruisce, che dona è la presenza. E’ lei che silenziosamente agisce. Per esempio, un innamorato non potrà convincermi delle grazie e delle virtù della sua amata. In compenso, quello che può fare è di essere talmente pervaso, talmente portato da quell’amore, che delle onde si trasmettono da lui a me e provocano uno stupore, poi una sorta di gioia trasmessa indirettamente e allora, forse, il desiderio di amare a mia volta. Credo che uno sia contagioso di per sé. E’ la stessa cosa che avverto anche nei libri. I libri trasmettono la persona che li ha scritti. Trasmettono il suo respiro. (CHRISTIAN BOBIN)
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