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Un testo prezioso della poetessa Premio Nobel per la letteratura, accompagnato e reso unico dai disegni di Guido Scarabottolo.

In un discorso, a quanto pare, la prima frase è sempre la più difficile. Ebbene, la prima è comunque andata. Ma ho la sensazione che anche le frasi successive – la terza, la sesta, la decima e così via, fino all’ultima parola – saranno altrettanto difficili, perché si suppone che io parli di poesia. Di questo argomento ho parlato molto poco, quasi niente, a dire il vero. E ogni volta che ho detto qualcosa, ho sempre avuto lo strisciante sospetto di non essere granché brava a farlo. Ecco perché il mio discorso sarà piuttosto breve: le imperfezioni sono più tollerabili a piccole dosi. 

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Descrizione

L’ispirazione non è privilegio esclusivo di poeti o artisti. C’è, c’è stata e sempre ci sarà una serie di persone che riceve la sua visita.

La forza di queste persone – e tra esse i poeti – è quella di ripetersi ogni giorno “non so”, continuando a farsi domande, continuando a scoprire. Persone capaci di mantenere intatto lo stupore per le cose.

 

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Nota biografica

Wislawa Szymborska nasce nel 1923 è Kornik. Nel 1931 si trasferisce con la famiglia a Cracovia dove studia Lettere e Sociologia. Da allora vive in questa città, da cui si allontana solo per brevi, ma periodici viaggi in Olanda. Partecipa alla vita culturale, collaborando nel dopoguerra alla rivista "Walka" ("Lotta") e in quel periodo mostra una tiepida adesione al socialismo reale. La sua prima raccolta di versi è del 1945, Cerco la parola.
Tradotte in molte lingue europee, ma anche in arabo, ebraico, giapponese e cinese, alcune sue raccolte di poesie sono state pubblicate in Germania e negli Stati Uniti.
Nel 1954 riceve il Premio per la letteratura Città di Cracovia, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Università di Poznan Adam Mickiewicz, nel 1996 il Premio Nobel per la Letteratura.

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