Persona e democrazia. La storia sacrificale

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Raggiungeremo l’ordine democratico solo con la partecipazione di tutti in quanto persone, il che corrisponde alla realtà umana. E l’uguaglianza di tutti gli uomini, “dogma” fondamentale della fede democratica, dovrà essere uguaglianza tra persone umane, non tra qualità o caratteri, perché uguaglianza non significa uniformità. È, al contrario, il presupposto che permette di accettare le differenze, la ricca complessità umana e non solo quella del presente, ma anche quella dell’avvenire. È la fede nell’imprevedibile.

Sarà un’utopia pensare che quest’ordine, invece di escludere delle realtà, le possa includere piano piano tutte quante?

 

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Categorie: , Anno 2020

Descrizione

Tutta la storia è una specie di aurora ripetuta ma non compiuta, dischiusa al futuro. Questa è la tesi che attraversa il libro della filosofa spagnola. Una riflessione sulla storia umana (sulla sua tragicità spezzata da qualche spiraglio di speranza) e sulle possibilità della democrazia di rappresentare davvero la medicina contro quel “grande peccato di tutti noi” che è l’assolutismo, che nasce dal fatto che le persone si sognano illimitatamente volenti e potenti.

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Nota biografica

María Zambrano, nata da una famiglia di maestri nella terra assolata dell’Andalusia – terra di incrocio di Ebrei, Arabi, Gitani – è stata una filosofa nel senso più profondo del termine: era convinta che al mondo non avrebbe potuto fare altro che «vivere pensando» e, occorre aggiungere, “da donna”, cioè guardando le cose «attraverso l’anima».
Dal 1921, Maria Zambrano frequenta la facoltà di filosofia presso l’Università centrale di Madrid e dal 1931 al 1936 vi lavora come assistente alla cattedra di metafisica. Il suo percorso viene segnato dalle lezioni di Zubiri, Garcia Morente e soprattutto di Ortega y Gasset, che sarà per lei un vero e proprio maestro, rispetto al quale riuscirà però a trovare, non senza qualche piccolo conflitto, un cammino totalmente personale: la filosofia non poteva essere ripetizione o imitazione, ma sempre interpretazione a partire dalla propria esperienza.

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