Verso Fogland

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La sacralità della terra sancita dalle mappe di Bedolina è il movente per comunicare, attraverso la poesia, il legame antico che l’uomo ha con la sua identità, con la necessità di nominare le cose rivelandone l’essenza, di conservare in eterno il proprio nome per non perdersi.

Non importa quali e quanti siano i luoghi dove riconoscersi, purché ve ne siano; non importa la stagione che si affronta, anche l’inverno fatto di neve e nebbia promette svelamenti; non importa quali siano i volti che si incontrano, ognuno di loro certo ha un significato ben preciso, ma quello che attira è l’ignoto con cui confrontarsi.

Con una lingua che si fa linguaggio e che azzarda una cifra stilistica dov’è facile incontrare riflessi dei versi magistrali di grandi autori, quelli fondanti della poesia di Mariadonata Villa, la costante dei correlativi oggettivi di questa raccolta confluisce nel desiderio di credere che esita un altrove oltre la fine che è solo un nuovo inizio.

Ma la geografia poetica segnala un luogo chiave del percorso di tutta l’opera, che non possiamo ignorare: è Fogland che diventa quel posto di acque chiare, quel posto dove possiamo stare come a casa, quel punto nel tempo/dove tutto ha avuto inizio.

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Categorie: , Anno 2020

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Nota biografica

Mariadonata Villa vive a Modena, dove insegna in una scuola primaria.

Ha esordito con L’assedio (Raffaelli 2012, finalista premio Carducci).

Scrive e traduce di poesia e arte per riviste e pubblicazioni online (suoi interventi sono stati ospitati, tra gli altri, su "Poesia", "clanDestino", "Atelier", "versodove", "graphie"), oltre che per quotidiani locali e nazionali.

Ha tradotto le raccolte di prose Lapsed Agnostic di John Waters (Marietti, 2012) e Dai luoghi profondi di James Kilgo (Per la terra e per l’uomo, 2013). Ha inoltre partecipato alla traduzione di Sweeney Smarrito di Seamus Heaney, a cura di M. Sonzogni (Archinto 2019).

Dal 2012 al 2016 ha fatto parte del Cda di Fondazione Fotografia Modena (oggi FMAV).

Collabora stabilmente con artisti e videomaker alla realizzazione di opere ibride e collettive.

Suoi testi inediti si trovano nell’antologia Davanti agli occhi c’è un ponte (a cura di M.Mandorlo, Lugano 2013), nell’Almanacco di Poesia Raffaelli 2013, nell’annuario bilingue La freccia e il cerchio (Napoli, 2016 – 2017 – 2020), oltre che, in lingua inglese, in "Neke – The New Zealand Journal of Italian Studies" e nel magazine letterario online "Solstice".

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