Fabienne Verdier
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In StockÈ contemplativo lo sguardo che connota lo spettatore davanti alle opere di Fabienne Verdier, artista che è riuscita a conciliare nella sua pittura arte moderna e tradizione orientale, esprimendo in modo potente l’armonia e il caos, ma anche il mistero della bellezza del mondo.
L’opera pittorica e l’universo artistico e spirituale di Fabienne Verdier sono approfonditi seguendo un percorso cronologico che esplora i diversi momenti costitutivi della sua biografia. Vengono messi in luce il legame con la calligrafia cinese, lo studio della pittura espressionista astratta e di quella fiamminga per giungere poi alla più recente ricerca inerente la connessione tra onde sonore e onde pittoriche.
Il volume, che accompagna la retrospettiva dell’artista che avrà luogo ad Aix-en-Provence in tre differenti sedi (Musée Granet, Pavillon Vandôme e Cité du Livre), mette in luce come il percorso artistico della Verdier sia connotato dal continuo confronto con sistemi di pensiero nati in seno a culture e periodi differenti. Il suo processo creativo si nutre di un’ibridazione di saperi e si manifesta attraverso soluzioni tecniche non scontate quali l’utilizzo di enormi pennelli con manubrio, leghe di smalto. I tre luoghi in cui si svolgerà la mostra faranno da specchio a questo suo modus operandi: al Musée Granet sarà possibile seguire la sua carriera artistica, alla Cité du livre si avrà modo di approfondire la sua ricerca sul legame tra pittura e musica e, in particolare, sui quartetti d’archi. Infine, il Pavillon Vendôme ospiterà il progetto basato sul legame tra il linguaggio e le forme plastiche e, nello specifico, consentirà di scoprire grandi opere realizzate a partire da alcune coppie di parole: labirinto-libertà, forza-forma, vuoto-vibrazione, canto-disastro.
Le trasformazioni evolutive che connotano la poetica della Verdier si sono oggi incanalate in una riflessione intorno al suo rapporto immersivo nella natura, aspetto che viene per l’appunto approfondito in quello che lei stessa definisce “l’atelier nomade” e che trova un punto fermo nel suo ultimo lavoro realizzato nel territorio adiacente la montagna Sainte-Victoire, non a caso un soggetto particolarmente caro a Cézanne. Sono tuttavia molteplici le tematiche che confluiscono nel suo atelier nomade: certamente la continua evoluzione del suo atelier, ma anche l’influenza del contesto e del paesaggio, nonché lo sviluppo di nuovi strumenti adatti alla pittura.