Scrittura nuda

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  • Versione Standard

    Autore: Christian Bobin

    Titolo: Prigioniero in culla

    Traduzione a cura di Riccardo Baroni, Marie-Paule Febvay, Marcello Fumagalli

    Formato: 12×20,5 cm | brossura cucita 

    Pagine: 96

    Collana: scrittura nuda

    in uscita

     

    La poetica di Christian Bobin nasce in una città, Le Creusot, dall’anima metallica.
    È in uno spazio greve, una capitale industriale, che lo sguardo del poeta si allena alla contemplazione: “È proprio perché non c’è niente da vedere che gli occhi cominciano ad aprirsi”, scrive.
    Prigioniero in culla è un vertiginoso viaggio nell’infanzia dell’autore che genera una profonda eco nell’infanzia di tutti noi. Christian Bobin ci racconta in modo minuzioso come ha vissuto fin dai suoi primi anni di vita, dove è sorta la sua urgenza di scrivere: “Era nello scintillio delle parole vere che scoprivo un’altra possibile vita, nascosta dentro questa”.

    “Bisogna scrivere a quattro zampe – conoscendo il codice delle nuvole. I poeti hanno cercato questo: una lingua di laggiù, adatta a conversare con i morti, compresa dai cervi, conficcata nel larice. Non tanto la naturalezza, stazza da filosofi e da guru – il selvatico, piuttosto. Per dare odore al linguaggio, occorre fare rapina della grammatica – congiungere l’analfabeta alla lingua degli angeli.
    Christian Bobin, al di là del proprio carisma, proviene da una geologia di scrittori abbastanza chiara in Francia. Da Montaigne a Pascal, dalle ‘illuminazioni’ di Rimbaud ai rimbambimenti di Henri Michaux, dagli aforismi cruenti di René Char alla cabbala ipnotica di Edmond Jabès: lingua che con geometria deraglia, ‘occasione’ che si fa ustione, diario di una metamorfosi (l’uomo qui, in un lampo può deteriorarsi in falco, in girasole, in seggiola)”.

    Davide Brullo

     

    “Sono stato solo per duemila anni, il tempo dell’infanzia. Nessuno è responsabile di quella solitudine. Bevevo silenzi, mangiavo cieli blu. Aspettavo. Tra il mondo e me si ergeva un bastione davanti al quale un angelo montava la guardia, stringendo nella mano sinistra un fiore di ortensia, come una palla di neve blu. In quei duemila anni di prigionia ho interrogato molti libri. Leggevo, così come all’estero si apre una cartina per identificare il punto dove ci si trova, prima di cercare il punto dove andare. Non sapevo dov’ero. Le Creusot non era il nome di una città, ma di un’attesa. Il tempo mi ficcava un pugno in gola, e lentamente mi soffocava. La mia astuzia consisteva nel lasciarmi morire, senza far altro che guardare dalla finestra il blu delle catastrofi. Ancora oggi ricordo la luce sfilacciata di quei giorni, più degli eventi della mia stessa vita.”

    Christian Bobin

    Christian Bobin

    13.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Collana : Scrittura nuda
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Anno : 2024
  • Versione Digitale / Standard

    Che succede in una donna quando la madre la rifiuta fin dalla nascita? Quali esperienze e quali difficoltà si trova ad affrontare? Questi e altri simili sono i temi di “Maternale”, la storia di un lungo e complesso percorso di perdono e pacificazione interiore.

    In “Maternale”, all’interno di un rapporto sofferto e mai ricomposto, una figlia racconta alla madre qualche anno dopo la sua morte come è andata veramente la propria vita e come le laceranti incomprensioni iniziali l’abbiano portata a particolari esperienze. Un lunghissimo percorso di trasformazione che lentamente, come in un processo alchemico, muta il piombo del dolore e della tristezza nell’oro del perdono e della compassione, aprendo a scenari di anima sempre più ampi e luminosi. Un racconto mitobiografico in cui il realismo narrativo si intreccia con riflessioni di ispirazione spirituale, sovrapposizioni archetipiche e mitiche, aperture mistiche, esperienze di estasi, di sogni e di visioni.

     

    Sottotitolo: Racconto mitobiografico di una figlia alla madre

    Autrice: Carla Cesa

    Collana: Scrittura nuda

    Pagine: 264 

    Formato: 12×20,5 cm | brossura cucita

    Carla Cesa

    5.9016.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Autore / Autrice : Carla Cesa
    Collana : Scrittura nuda
    Anno : 2024
  • Versione Digitale / Standard

    Jean-Marie Kerwich era gitano e poeta. Amava il profumo del pane e avrebbe voluto farlo per mestiere. Un padre autoritario lo trasforma in artista circense, con tanta sofferenza e poco piacere. Nella natura del Canada scopre il dialogo con le foglie, le pietre e gli animali. È sensibile al piccolo, all’umile, alla marginalità. A scuola ci va poco, eppure un giorno la scrittura scivola fino alla sua mano destra, imponendosi senza lasciargli né scelta né tregua.
    È una scrittura alla Van Gogh, così la definisce Christian Bobin.

     

    Autore: Jean-Marie Kerwich

    Titolo: Il vangelo dello zingaro

    Formato: 12×20,5 cm | brossura cucita

    Pagine: 176

    Jean-Marie Kerwich

    5.9014.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Collana : Scrittura nuda
    Autore / Autrice : Jean-Marie Kerwich
    Anno : 2023
    Tipologia : Ebook - Libro
  • NOVITÀ
    Versione Digitale / Standard

    È difficile passare dall’inutile, la lettura, all’utile, la menzogna. All’uscita da un grande libro conoscete sempre quel sottile malessere, quel periodo di fastidio. Come se si potesse leggervi dentro. Come se il libro amato vi desse un viso trasparente, indecente: non si va per la strada con un viso così nudo, con quel viso denudato di felicità. Bisogna aspettare un po’. Bisogna aspettare che la polvere delle parole si sparpagli nel giorno. […] A cosa serve leggere. A niente o quasi. È come amare, come suonare. È come pregare. I libri sono dei rosari d’inchiostro nero, ciascun grano dei quali ti scorre tra le dita, parola dopo parola.

    Christian Bobin

     

    Autore: Christian Bobin

    Titolo: Mille candele danzanti

    Traduttrice: Sara Saorin

    Collana: scrittura nuda | 19

    Formato: 12×20,5 cm – brossura cucita

    Pagine: 96

    Christian Bobin

    5.9012.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Collana : Scrittura nuda
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Anno : 2022
    Tipologia : Ebook - Libro
  • Versione Digitale / Standard

    Alida Airaghi, in questa nuova raccolta di poesie, riflette con pacata trasparenza sull’intensità di ogni momento che ci troviamo a vivere, nella sua imprescindibile unicità e bellezza.

    Il tempo, quindi, con tutto ciò che include ed esclude, tra il già stato e il non ancora: i mesi che scorrono differenziandosi climaticamente e caratterialmente, gli squarci improvvisi e le coperture delle nuvole che accompagnano ombre e luci dell’esistere.

     

    Autrice: Alida Airaghi

    Titolo: Consacrazione dell’istante

    Collana: scrittura nuda | 18

    Formato: 12×20,5 cm – brossura cucita

    Pagine: 112

    Alida Airaghi

    4.9012.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Collana : Scrittura nuda
    Autore / Autrice : Alida Airaghi
    Anno : 2022
    Tipologia : Ebook - Libro
  • Versione Digitale / Standard

    Siamo imperfette, stropicciate dalle terapie, dagli interventi chirurgici, abbiamo cicatrici dentro e fuori, siamo sopravvissute alla tempesta e siamo, grazie a questo, di una bellezza sconfinata. Siamo forti e siamo belle, anche senza capelli, gonfie di cortisone, arrabbiate, intimidite, sorridenti o con gli occhi gonfi di lacrime.

     

    Titolo: Diario dal labirinto

    Autrice: Sara Oliva Boch

    Collana: scrittura nuda | 17

    Formato: 12×20,5 cm | brossura cucita

    Pagine: 104

    Sara Oliva Boch

    4.9012.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Autore / Autrice : Sara Oliva Boch
    Collana : Scrittura nuda
    Anno : 2021
    Tipologia : Ebook - Libro
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    Ci sono due cose in noi: l’amore e la solitudine. Sono come due stanze collegate tra loro da una porta stretta. […] Della solitudine, non ne verremo mai a capo se non con la nostra morte. Questo è ciò che ci consente di amare e fa sì che il nostro tempo trascorra nell’attesa luminosa di coloro che amiamo: poiché anche quando sono presenti, li aspettiamo ancora.

    Christian Bobin

    Autore: Christian Bobin

    Titolo: Lettere d’oro | Lettres d’or (testo originale francese a fronte)

    Traduzione: Norina Sottocornola

    Prefazione: Alida Airaghi

    Collana: scrittura nuda | 16

    Formato: 12×20,5 cm

    Pagine: 104

    Christian Bobin

    5.9012.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Collana : Scrittura nuda
    Anno : 2020
    Tipologia : Ebook - Libro
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    titolo: Lettere all’Estate

    autrice: Mariachiara Tirinzoni

    collana: scrittura nuda

    numero di collana: 14

    formato: 12 x 20,5 cm

    pagine: 144

    anno: 2020

    isbn: 9791280008176

    Mariachiara Tirinzoni

    5.907.90
    -34%
    Anno : 2020
    Autore / Autrice : Mariachiara Tirinzoni
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Collana : Scrittura nuda
    Tipologia : Ebook - Libro
  • Versione Digitale / Standard

    Succede. Succede tra l’Adda e Milano. Succede che due autori, in quei giorni straordinari, chiusi in casa come tutti, cominciano a parlare. A tutti e due, quei giorni bruciano nelle mani. Sono domande, visioni, pensieri che fanno rumore. Fanno assembramento. Succede che le telefonate si moltiplicano, che si comincia a scrivere un libro insieme. Incrociando quello che si vive con le visioni poetiche. Dialogando. Succede un libro strano, da scrivere a distanza. A qualsiasi ora, scambiandosi email, messaggi, post sui social. Succede, che le parole ritornano necessarie. Perché quello che sta accadendo, accade a tutti. E ogni giorno sembra urlare che quel tempo è davvero straordinario e che nulla potrà tornare come prima. C’è necessità di lasciare traccia di quei giorni in confino e sconfinati. Di interrogarsi sul momento presente, sul futuro. Succede che la scrittura, nata nelle stanze chiuse, immediatamente sente di appartenere al mondo, allo spazio dell’aperto dove i pensieri e le persone si incontrano, si danno appuntamento.

     

    Titolo: A che pagina è la nostra fortuna?

    Sottotitolo: Passi nei giorni straordinari

    Autori: Gianluigi Gherzi e Cristiano Sormani Valli

    Collana: scrittura nuda

    Numero di collana: 15

    Formato: 12 x 20,5 cm

    Pagine: 160

    anno: 2020

    prezzo: 12 euro

    isbn: 9791280008169

    Anno : 2020
    Autore / Autrice : Cristiano Sormani Valli - Gianluigi Gherzi
    Collana : Scrittura nuda
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Tipologia : Ebook - Libro
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    titolo: Meditazioni dentro un platano

    autori: Adriana Bonavia Giorgetti

    collana: scrittura nuda

    numero di collana: 13

    formato: 12×20,5 cm

    pagine: 144

    anno: 2019

    prezzo: 12 euro

    isbn: 9788897132622

    Adriana Bonavia Giorgetti

    2.456.00
    -50%
    Anno : 2019
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Autore / Autrice : Adriana Bonavia Giorgetti
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    estratti dal libro

    Aspetto. Ho aspettato tutta la vita. Aspetterò tutta la vita. Non saprei dire cosa sto aspettando in questo modo. Ignoro ciò che può metter fine a una così lunga attesa. Non sono impaziente di questa fine. Ciò che aspetto non è nulla che possa venire dalla parte del tempo. Non posso spiegarmi a questo proposito. Perchè dovremmo sempre spiegarci? A volte, come questa mattina, mi dico pure: “Sono atteso, non so dove, non so da cosa o da chi, ma sono sicuro di essere atteso.

    Ieri pomeriggio mi sono innamorato di un albero. Trascorre i suoi giorni sul ciglio della pista ciclabile, poco lontano da qui. Il suo fogliame sovrasta una parte della strada. Attraversando la sua ombra, ho alzato la testa e ho guardato i suoi rami, come quando entrando in una chiesa gli occhi si levano d’istinto verso la volta. La sua ombra era più calda di quella delle chiese. L’apparizione di quest’albero ha fatto sorgere in me un silenzio di grande bellezza. Per qualche istante non avevo più niente da pensare, da dire, da scrivere e persino, sì, più niente da vivere. Ero sollevato qualche metro da terra, portato come un bimbo tra le sue braccia verde scuro, rischiarate dalle lentiggini del sole. Ciò è durato qualche secondo e quei secondi sono stati lunghi, così lunghi che un giorno dopo durano ancora. Quello che è successo ieri mi ha appagato. In una manciata di secondi quell’albero mi ha dato abbastanza gioia per i prossimi vent’anni almeno. 

    La letteratura eterna – storie, miti, leggende – ha fatto la sua comparsa sulla terra insieme ai primi uomini. Ha permesso loro di abitare la terra senza morire di freddo. Il fuoco e la voce che racconta sono stati inventati nello stesso momento, per dare lo stesso calore e tenere lontani gli animali selvaggi. La letteratura eterna dev’essere nata così: qualcuno si china su un altro che soffre, comincia a raccontare la grande leggenda dei primi albori, il turbine dei crepuscoli, il carnevale degli dei, e attraverso questa voce che inventa arriva un po’ di luce nel buio. La letteratura eterna era già qui, per intero, al tempo in cui gli uomini illuminavano le caverne con i fantasmi colorati di cavalli. È arrivata nel momento stesso in cui la paura è entrata per la prima volta in un’anima […] La letteratura eterna è la più antica medicina del mondo. È anteriore alla scrittura. Prima di depositarsi su tavolette di argilla, ha purificato delle voci, ha placato delle anime. Essa continua a farlo ogni volta che una madre si china sul suo bambino intorpidito dalla stanchezza, e racconta una storia, canta una canzone. Non c’è mai stata una reale distinzione tra parola e scrittura. La scrittura è la sorella minore della parola. La scrittura è la sorella tardiva della parola con la quale un individuo, viaggiando dalla sua solitudine alla solitudine dell’altro, popola lo spazio tra le due solitudini con una via lattea di parole […]

     

    Bobin è fra coloro che hanno il compito di portare in salvo due entità così vessate dall’onnipresente impero: la lingua, la sfinita vitalità della lingua e quella che potremmo chiamare la salute ritmica del mondo, attaccata ora da quella misteriosa, sinistra forza che ci impone una generale corsa, una generale fretta, ed una conseguente mancanza di cura, di profondità, di compassione, di ispirazione – tutte entità che richiedono una ritmica lenta, di ascolto, di attesa, di rivelazione. Per questo mi rinfresca leggere Bobin: ho sempre l’impressione di una bolla di terra ferma e assolata, ombreggiata, stellata, nel bel mezzo di un prepotente, coatto sgambettare di tutto.”    MARIANGELA GUALTIERI

    L’autore

    Christian Bobin è nato nel 1951 a Le Creusot, una cittadina della Borgogna. Ha conosciuto in Francia un crescente successo di pubblico e di critica, fino al premio che l’Académie Française gli ha conferito nel 2016. Della sua opera, la cui densità poetica affascina i lettori riportandoli ai temi fondanti dell’esistenza, AnimaMundi ha pubblicato Autoritratto al radiatore (2012), Sovranità del vuoto (2014), Mozart e la pioggia (2015), L’uomo del disastro (2015), La vita e nient’altro (2015), Resuscitare (2015), Più viva che mai (2018), La vita grande (2018), Folli i miei passi (in coedizione con Socrates 2012), Consumazione – un temporale (in coedizione con Servitium, 2014).

    Christian Bobin

    4.9011.40
    -5%
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Anno : 2012
    Collana : Scrittura nuda
  • Versione Digitale / Standard

    120 pagine | AnimaMundi 2011

    Estratti dal libro

     

    È solo una questione di tempo. A volte il tempo di una vita, a volte quello di uno sguardo. Altre volte quello di un gesto o di un pensiero imprevisto. Prima o poi la maschera che indossiamo dovrà cedere. E noi ci ritroveremo nudi al centro del cuore.

     

    La nostra vita sociale conosce una grave crisi, una vera agonia e non c’è cura possibile a questo dolore dell’assenza di sé a sé stessi. Ma una strada forse è percorribile e sta nell’accorciare la distanza che ci separa da ciò che sentiamo, non ignorando più ciò che ci chiama e ci guida nel nostro intimo. Forse questa agonia potrà mutare in una gravidanza e ciò che l’umanità si accinge a partorire è l’essere umano vero, l’essere umano nudo, che non si nasconde più dietro ad alcun ruolo, dietro ad alcuna maschera, tanto nella sua sfera affettiva privata quanto nel ricoprire un incarico pubblico, perché ha compreso che non è necessario nascondere niente. Null’altro è il paradiso se non questa nudità. Il fiore non si nasconde, è nudo. Ecco perché lo ami. Lo guardi, lo vedi, ti raggiunge la sua fragranza e perciò lo ami. Se lui si mascherasse non lo potresti apprezzare e amare. Perché tu continui a nasconderti allora? Non c’è altra strada, se vuoi essere visto e apprezzato per ciò che sei, devi mostrarti per ciò che sei, devi rischiare di metterti a nudo.

    *

    Quanta violenza ci facciamo ogni mattino

    a metterci di corsa nei nostri panni

    senza svuotare mai le tasche

    portare molto peso.

    Tenere fede alla velocità

    tenere fede alla fretta

    senza porgere mai l’orecchio

    a ciò che grida o bisbiglia in noi.

    È questo vivere?

    Noi non abbiamo colpa

    l’umano sta seppellito in noi

    richiede il tempo di una lenta

    caritatevole attenzione.

    *

    C’è una stanchezza derivante dal non sapere abitare la nostra ferita, i nostri stati d’anima, le nostre emozioni. E dall’investire le proprie risorse interiori del difenderci continuamente da noi stessi, nel fare muro, nel temere, nell’arginare quello che sentiamo e siamo, nel costringerci ad essere altro da ciò che sentiamo e siamo.

    *

    Tempo, tempo, tempo,

    non tempo per fare tempo per sentire,

    per entrare dentro

    alle sensazioni,

    per non abortirle.

    Tempo per respirare

    piano

    nei pensieri

    che scorrono come nuvole.

    Tempo per nutrire

    l’attesa

    di una nuova chiarezza.

    Non farsi mangiare, inghiottire,

    dalla fretta.

    Nient’altro ci viene chiesto

    se non d’abitare

    questo corpo che cammina,

    questa mente senza direzione,

    questo respiro come un campo incolto.

    Siamo in un esilio trasparente,

    abbiamo dimenticato il nome delle cose.

    *

    Per sentire ci vuole tempo e una resa.
    Una sconfitta temporanea della volontà, del fare. Il pensiero viene dopo.
    Prima c’e’ l’ anima che accogliamo sentendola. Sentendola, la riceviamo.

    *

    La persona comune e il poeta.
    Ho sempre pensato che la linea di confine tra la persona comune e il poeta fosse sottile e piuttosto labile. Ciò che la persona comune rimuove da sé frettolosamente, il poeta accoglie a sé curioso. Ciò che per la persona comune rappresenta una perdita di tempo, per il poeta è dimora e impiego fisso. La persona comune cerca di liberarsi da ciò che la opprime, da ciò che è nell’anima come un peso, distraendosi. Il poeta affonda nella sua pesantezza e trova le parole per cantarla. Così si rende leggero e rende più leggero il mondo. Il poeta abita nella stessa casa in cui abita la persona comune, abita lo stesso mondo, ha persino gli stessi occhi.

     

    La bellezza di alcuni volti mi stordisce sempre. A volte un poeta attende le parole come chi è sotto l’effetto di un veleno attende l’antidoto. Da un momento all’altro potrebbe morirne. E di fatto muore, ma è una morte figurata, come un risucchio d’aria, un declino del respiro, un offuscamento dell’anima. A volte le parole vengono dai volti. A volte le parole vengono tutte insieme e non si sa come afferrarle per non farne sfuggire nessuna. Ma, come nella vita, come con le cose belle, è soltanto una questione di paura che ci fa temere di perdere qualcosa di importante. Ciò che ci riguarda pone l’attenzione su di noi e ci cerca ovunque. Non c’è davvero modo di sfuggirgli. Le cose che ci stanno a cuore, sono loro a occuparsi di noi, venendoci incontro nel momento appropriato e offrendosi al nostro sguardo. Ciò che ci attrae ha sempre qualcosa da raccontarci.

     

    Info sull’autore

    Giuseppe Conoci, 46 anni, vive a Otranto. Da sempre utilizza la scrittura come strumento di ricerca interiore, come via per radunare ciò che nell’anima resta spesso confinato ai margini, ignorato oppure disperso. Nel 2000 fonda AnimaMundi: libreria, etichetta discografica e casa editrice.

     

    Giuseppe Conoci

    4.9012.00
    Autore / Autrice : Giuseppe Conoci
    Anno : 2011
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    La verità è ciò che arde. La verità non è tanto nelle parole, ma negli occhi, nelle mani, nel silenzio. La verità sono occhi e mani che ardono in silenzio”  Christian Bobin

    Leggere Bobin per me significa ritrovare la voce intima di un amico mai conosciuto eppure così familiare, ed essere pronto a incontrare tra le pagine la potenza di una poesia senza tempo, fatta di intuizioni grandiose. (dalla prefazione di Simone Cristicchi)

     

    Christian Bobin

    4.9011.40
    -5%
    Anno : 2019
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • Versione Digitale / Standard

    La notte sale alle ciglia dei vivi: non è per vedere, dicono gli occhi d’oro, che siamo venuti da così lontano.

     

    Titolo: Una passante blu e bionda

    Autore: Joë Bousquet

    Curatore: Paolo Mottana

    Traduttrice: Alice Zanzottera

    Collana: Scrittura Nuda

    Formato: 12×20,5 cm | brossura cucita

    Pagine: 88

    Joe Bousquet

    4.9012.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Autore / Autrice : Joe Bousquet
    Collana : Scrittura nuda
    Anno : 2019
    Tipologia : Ebook - Libro
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    «A scuola ti hanno insegnato delle cose. Anche in famiglia. Ma le cose importanti hai dovuto impararle da solo, balbettando, andando a tentoni – ad esempio, questa: la pochezza di una volontà che faccia affidamento solo su se stessa, la follia di una vita costruita come una fortezza. Queste persone tutte certezza e volontà, queste persone di principio soffocate dal cappio della loro vita, le hai sempre fuggite. Il tempo di scrivere quel testo, ed eri divenuto simile a loro, eri divenuto uno scrittore professionista, qualcuno che sa fare le cose e che, credendo soltanto a questo sapere, non lascia più entrare dentro di sé l’ignoto delle cose – ciò che in loro resiste al dominio della nostra volontà. Il professionismo è una malattia che viene alle persone per il loro mestiere, per la padronanza che ne hanno, che li rende schiavi. Se di lei volevi quel ritratto, era per cogliere un po’ della sua luce e perché non vedi altra ragione per scrivere: ogni presenza ha una grazia tutta sua, che aspetta di essere detta. Ora che ti sei liberato dall’impazienza, puoi riprendere il quadro disfatto. Ora che la tela è vergine, puoi tornarci sopra come il pittore quando si mette al lavoro. Ciò che ti ha appena confidato in dieci secondi è sufficiente: il resto era falso – visibile, certo, eppure falso, poiché senza conseguenze sulla sua vita. Perché una cosa sia vera è necessario che, oltre a essere vera, entri nella nostra vita. »  Christian Bobin

    «L’intelligenza non è una questione di titoli di studio. Può averci qualcosa a che fare ma non ne è l’aspetto essenziale. L’intelligenza è la forza, solitaria, di estrarre dal caos della propria vita la manciata di luce sufficiente per rischiarare un po’ più lontano da sé -verso l’altro laggiù, come noi smarrito nel buio»  Christian Bobin

    La voce di Christian Bobin in modo quasi ostinato, non vuole smettere di indicare la “presenza pura” che è nel mondo, offerta dalla gratuità di un albero, di un fiore, di un passero; insomma, la vita nella sua fragilità estrema. Christian Bobin scrive dunque – è lui stesso ad affermarlo – per questa “maggioranza silenziosa che consuma la propria vita in silenzio, che attraversa la propria vita in punta di piedi”. Una “purezza” che ogni persona può cogliere, nonostante la sofferenza, il dolore e la morte. “Sono pazzo di purezza. Sono pazzo di questa purezza che non ha nulla a che vedere con una morale, che è la vita nella sua particella elementare”. Così leggiamo ne L’insperata , ultimo racconto di questo volume di affascinanti storie brevi.

    Apre la raccolta una lettera “alla luce che indugiava nelle vie di Le Creusot, in Francia, mercoledi 16 dicembre 1992, verso le due di pomeriggio” e la chiude su un’altra lettera, questa volta, all’ ‘insperata’: a colei che non sperava di incontrare. In questo libro, l’autore ci accompagna a casa di un amico scrittore oppure ad assaporare un tè con dei bambini per sfuggire alla noia degli adulti; poi ci racconta una storia di alberi e di amori e molto altro ancora.

    Undici istantanee di vita quotidiana in cui lo sguardo poetico di Bobin non smette di indicarci la vita nella sua “purezza” estrema.

     

    Traduzione di Maddalena Cavalleri

    Christian Bobin

    4.9013.25
    -5%
    Anno : 2018
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • PROMO
    Versione Digitale / Standard

    Attraversiamo i miracoli come ciechi, senza vedere che il più piccolo germoglio di un fiore è fatto di migliaia di galassie.  (Christian Bobin)

    La vita grande si apre con una lettera rivolta a Marceline Desbordes-Valmore, una poetessa romantica la cui vita è stata costellata dal lutto e la cui poetica, per Bobin, si tinge di “rosa […] perché questo colore non entra mai in guerra e sembra sempre sull’orlo di svanire nell’invisibile”. […] Con disciplina quotidiana, Bobin ha scelto di contemplare l’ “infinitamente piccolo” per poter vincere l’angoscia, il dolore e la sofferenza: anche la morte. Nel freddo della Gare du Nord, la voce di questa poetessa, giunta da un tempo lontano, è lì, vicinissima a lui: “I libri sanno ascoltarci”, ha affermato lo stesso Bobin durante una recente presentazione de La grande vie. Un libro, dunque, è un volto che apriamo e che può consolarci; è una voce che ci viene in soccorso; è un raggio di sole che ci illumina al punto che può restituirci la vita nella sua pienezza; è un passo, un ritmo, il battito di un cuore che possiamo seguire – se ne abbiamo desiderio, perché la lettura è libera e ci rende liberi – per fare un pezzo di strada insieme.

     

    Christian Bobin

    2.9011.40
    -5%
    Anno : 2017
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • Versione Digitale / Standard

    Mi hai fatto conoscere, perché tacerlo, il grande delirio della gelosia. Niente somiglia di più all’amore e niente gli è più contrario. Il geloso crede di testimoniare, con le sue lacrime e le sue grida, la grandezza del suo amore. Invece non fa che esprimere quella preferenza arcaica che ognuno ha per se stesso. Nella gelosia non ci sono tre persone, non ce ne sono nemmeno due, d’improvviso ce n’è una sola in preda ai sussulti della sua follia: ti amo, quindi sei legata da questa dipendenza, sei dipendente dalla mia dipendenza e mi devi accontentare in tutto e poiché non mi accontenti in tutto non mi accontenti in niente, e io ce l’ho con te per tutto e per niente, perché sono dipendente da te e perché non vorrei esserlo più, e perché vorrei che tu rispondessi a questa dipendenza. Il discorso della gelosia è inesauribile. Si nutre di se stesso e non cerca risposte, d’altronde non ne accetta nessuna – trottola, spirale, inferno. Ho conosciuto questo sentimento per quindici giorni, ma sarebbe bastata ampiamente un’ora per conoscerlo tutto. Al quindicesimo giorno l’inferno era passato, definitivamente. Per quindici giorni ho battuto i piedi nella brutta eternità delle recriminazioni: avevo l’impressione che tu sposassi il mondo intero, eccetto me. Era il fanciullo in me che strepitava e faceva valere il suo dolore come moneta di scambio. E poi ho visto che non ascoltavi quel genere di cose e ho capito che avevi ragione, profondamente ragione a non ascoltarle: il discorso della recriminazione non va ascoltato. Non c’è traccia d’amore in esso. Solo un rumore, un ripetere furioso: io, io, io. E ancora io. In capo a quei quindici giorni in un attimo si è squarciato un velo. Potrei parlare quasi di rivelazione. Ce ne fu una del resto. D’un tratto per me era lo stesso se tu sposavi il mondo intero. Quel giorno ho perduto una cosa e ne ho guadagnata un’altra. So benissimo cosa ho perduto. Ciò che ho guadagnato, non so come chiamarlo. So solo che è inesauribile. Il bambino furioso ci ha messo quindici giorni a morire. È poco tempo, lo so: in altri casi continua a regnare instancabile, per tutta la vita. Fu il tuo riso davanti alle mie recriminazioni a far precipitare le cose. È stato il genio del tuo riso che è penetrato dritto nel cuore del bambino despota, è stata la tua libertà che improvvisamente mi ha spalancato tutte le strade.  

    Christian Bobin, dal libro “Più viva che mai”

     

    “Bobin sembra che scriva frasi fatte apposta per essere citate. E ancora più incredibile è che questo autore riesce sempre ad assomigliarti. Tu leggi e pensi che sta scrivendo come scrivi tu, come pensi tu, come senti tu. Penso che tanti lettori abbiano questa sensazione rispetto a Bobin. Lui è lo scrittore che ci somiglia, ci fa credere in Dio anche se non crediamo in Dio, ci fa credere all’amore anche se non crediamo all’amore, ci fa essere buoni anche se non siamo buoni.” Franco Arminio  dall’introduzione al libro

    Christian Bobin

    4.9012.00
    Anno : 2017
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
  • Versione Digitale / Standard

    Davanti a ciò che la vita ha di più crudele, talvolta tutti i pensieri crollano, privi di appoggio, e non ci resta altro che chiedere agli alberi che tremano sotto il vento di insegnarci quella compassione che il mondo ignora.  Christian bobin

    In Resuscitare, Christian Bobin attraversa la vita nelle sue minutissime pieghe quasi a voler trattenere, con l’inchiostro nero dei giorni, “scintille di luce”. Con folle caparbietà, egli non smette di osservare la forza della vita, la quale – come egli stesso scrive – può inghiottire anche la morte. Bobin cerca, con tutto se stesso, una pulizia dello sguardo, una “presenza pura” poiché “è possibile vedere bene solo a condizione di non cercare il proprio interesse in quello che si vede”: è uno dei tanti aforismi disseminati tra i brevi quadri di vita cui si alternano meditazioni folgoranti. Pagine dove un susseguirsi di volti e di luoghi è radicato in una contemplazione profonda della natura. Con Bobin, attraversiamo la Francia: la Borgogna, cittadine più o meno note, il castello di Bissy-sur-Fley, i cimiteri dove sono sepolte le persone amate, semplici drogherie o lussuose vetrine di Parigi, ospedali psichiatrici, splendide cattedrali e tanti altri luoghi abitati da volti amati, come il paese di Saint-Ondras nell’Isère o la foresta di Saint-Sernin, vicino a casa. Ma è la pagina bianca il luogo dove il passato e il presente si rincorrono per tentare una via di riconciliazione profonda: qui, lo scrittore Bobin, con l’umiltà dello scalpellino, si sforza di estrarre filamenti di luce per rischiarare il buio. “Scrivo con una minuscola bilancia come quelle utilizzate dai gioiellieri. Su un piatto depongo l’ombra e sull’altro la luce. Un grammo di luce fa da contrappeso a diversi chili d’ombra”.  (Maddalena Cavalleri)

     

    Christian Bobin

    4.9013.00
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Anno : 2015
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
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    Christian Bobin

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    -5%
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Collana : Scrittura nuda
    Anno : 2015
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    Versione Digitale / Standard

    (AnimaMundi Edizioni, Giugno 2014) – Traduzione di Maddalena Cavalleri – Testo originale francese a fronte

    Ho sempre scritto solo così: trasportato da qualcosa di più leggero di me, in braccio alla vita brulicante, allo sfavillante vocio del vivere. Ci vuole tempo per raggiungere l’innocenza del giorno. Ci vuole tempo per giungere alla semplicità di una lingua. Ci vuole tempo per imparare e ancora più tempo per ridere di ciò che si è appena imparato. Ridere del proprio sapere come della propria ignoranza. Ridere con la primavera negli occhi, l’infanzia nella voce, la pioggia nei libri. Perché nei libri piove. Una pioggia sottile scivola sulle pagine, scende sul cuore.

    dall’introduzione al libro di Gianfranco Bertagni

    Vi sono autori riguardo ai quali il leggerli è quasi un offenderli, uno sporcarli. C’è una purezza che ad accostarla troppo ti fa sentire indegno nell’intrattenere una qualche forma di rapporto – anche pure di distanza – con essa. Tra questi autori, sicuramente vi è Christian Bobin. La cui scrittura riesce a raggiungere un’altezza, che è altezza sottile prima che letteraria, giunge a trasformarsi in un’elogio tale della semplicità che ad avvicinarla, l’esito non è, come ci si aspetterebbe, un conclusivo ristoro in se stessi, ma primariamente un principio di tremore, quel senso del tremendum che è proprio dell’accostamento al sacro. In questo caso la sacralità dell’assolutamente manifesto e nudo darsi dell’evento.

    Christian Bobin

    4.9011.40
    -5%
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Anno : 2015
    Tipologia : Ebook - Libro
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    La malinconia si alza ogni mattino un minuto prima di me. È come qualcuno che mi fa ombra, in piedi fra il giorno e me. Per svegliarmi devo respingerla senza riguardo. La malinconia ama la morte, d’amore profondo. Sono anni che lotto con queste profondità, che mi sforzo di limitare la loro influenza, senza riuscirvi sempre. Solo la leggerezza della vita può cacciare l’insondabile malinconia. La leggerezza mi è sempre arrivata dalla parte dell’amore. Non dal sentimento: dall’amore. Ho impiegato tanto per vedere cosa separasse l’amore dal sentimento: quasi nulla, un abisso. Il sentimento sta dalla parte della malinconia. Ci casca a colpo sicuro, presto o tardi. Il sentimento e la malinconia nascono da una preferenza di sé per sé, da un compiacimento – esaltato o affossato – di sé per sé. Il sentimento, come la malinconia, è insondabile, pieno di spigoli e gorghi. La malinconia è la varietà triste del sentimentale. Il sentimento, come la malinconia, aderisce, lega, fonde. L’amore taglia, trancia, separa.. Il sentimento mi invischia in me stesso. L’amore mi distacca, mi sradica da me.   Christian Bobin

     

    Ho una prudenza crescente nell’impiegare parole spirituali, religiose, di Dio, essendo parole che possono subito suscitare malintesi. Temo davvero d’impiegare parole troppo pesanti e al contempo non posso privarmi di un’allusione allo Spirito, perché credo sia il fiore stesso della vita, il sangue del nostro sangue. Ma cerco di rendere la sua eterna dimensione selvatica, imprevedibile, senza uniformi, persino capace di disturbarci. Quanto ai mistici e alle mistiche, non vedo quasi separazione fra loro e i poeti. Ciò che non fa rumore ha in sé un’energia atomica e solare.  Christian Bobin

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    Per perdere una cosa occorre averla prima posseduta. Noi non abbiamo mai avuto nulla di nostro in questa vita, mai avuto nulla da perdere, nulla da fare se non cantare, cantare con la gola, la pancia, la testa, il cuore, lo spirito, con tutta la polvere delle nostre anime innamorate.

     

    I momenti più luminosi della mia vita sono quelli in cui mi accontento di vedere il mondo apparire. Questi momenti sono fatti di solitudine e silenzio. Sono sdraiato su un letto, seduto a una scrivania o cammino per strada. Non penso più a ieri e domani non esiste. Non ho più legami con nessuno e nessuno mi è estraneo. Questa esperienza è semplice. Non c’è da volerla. Basta accoglierla quando arriva. Un giorno ti sdrai, ti siedi o cammini, e tutto ti viene incontro senza fatica, non c’è più da scegliere, tutto quello che viene porta il segno dell’amore. Forse la solitudine e il silenzio non sono nemmeno indispensabili per degli istanti così puri. L’amore da solo basterebbe.

     

    Credo che con ogni nascita giunga al contempo l’anima e ciò che vuole sconfiggerla. Comincio a scorgere che uno dei sensi di questa vita è condurre una lotta costante contro ciò che può oscurarla. La posta in gioco è sempre una gaiezza fondamentale, conservare il sentimento lieto del dono della vita.

     

    Recensioni

    Bobin fa venir voglia di scrivere. Cioè di vivere. Fa sentire che si può. Si può vivere con un mazzo di fiori, con una passeggiata, un acquazzone, vivere di un cavallo, una bambina, neve, libri… Con Bobin tornano a essere rituali le passeggiate, sacri i luoghi già visti, già annusati e misurati dai passi. Lui stesso dice di parlare di un tempo non registrato, il tempo della neve, il tempo della notte…. Bobin ci invita a una purificazione contemporanea, non contro qualcosa ma a spalla di qualcosa. Parla di bel silenzio sonnambulo, quel silenzio che dorme dentro di noi tutto squarciato dall’obbligo di parlare, di avere risposte pronte, di essere intelligenti a orario, di essere sociali.”    CHANDRA LIVIA CANDIANI

    Bobin è fra coloro che hanno il compito di portare in salvo due entità così vessate dall’onnipresente impero: la lingua, la sfinita vitalità della lingua e quella che potremmo chiamare la salute ritmica del mondo, attaccata ora da quella misteriosa, sinistra forza che ci impone una generale corsa, una generale fretta, ed una conseguente mancanza di cura, di profondità, di compassione, di ispirazione – tutte entità che richiedono una ritmica lenta, di ascolto, di attesa, di rivelazione. Per questo mi rinfresca leggere Bobin: ho sempre l’impressione di una bolla di terra ferma e assolata, ombreggiata, stellata, nel bel mezzo di un prepotente, coatto sgambettare di tutto.”     MARIANGELA GUALTIERI

    “Questo autore discreto e raffinato, restìo ai chiassosi e mondani salotti letterari e da sempre “innamorato del silenzio e delle rose”, ancora una volta stupisce e innamora trasformando la letteratura in un misterioso viaggio verso noi stessi, un’esperienza di ascolto, presenza, contatto e meditazione”.  (Federica Araco – Babelmed) http://ita.babelmed.net/letteratura/241-francia/13802-lo-scrittore-che-ama-il-silenzio-e-le-rose.html

     

    L’autore

    Christian Bobin è nato nel 1951 a Le Creusot, una cittadina della Borgogna. Ha conosciuto in Francia un crescente successo di pubblico e di critica, fino al premio che l’Académie Française gli ha conferito nel 2016. Della sua opera, la cui densità poetica affascina i lettori riportandoli ai temi fondanti dell’esistenza, AnimaMundi ha pubblicato Autoritratto al radiatore (2012), Sovranità del vuoto (2014), Mozart e la pioggia (2015), L’uomo del disastro (2015), La vita e nient’altro (2015), Resuscitare (2015), Più viva che mai (2018), La vita grande (2018), Folli i miei passi (in coedizione con Socrates 2012), Consumazione – un temporale (in coedizione con Servitium, 2014).

    Christian Bobin

    4.909.50
    -5%
    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
    Anno : 2015
    Collana : Scrittura nuda
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    Versione Digitale / Standard

    Una lunga lettera. Il bisogno profondo dell’altro. La voglia di scrivere, di passeggiare, di leggere. La scrittura ausculta il battito del tempo: un pomeriggio di dicembre, la neve, l’incedere improvviso della primavera, le voci dei bambini che giocano all’aperto. I libri sulla scrivania, mormorano, parlano. Il leggere e il pregare, due azioni, due gesti simili. Un perdersi nelle letture e nella vita pura, per trovare il nutrimento che aiuti a dare senso ai giorni. Un bambino si tuffa nella lettura per cercare, cercare… Un’irrequietezza, la sua, che rivela la consapevolezza sulla precarietà della vita. Eppure, Christian Bobin non vuole raccontarci l’oscurità, che ben conosce, ma soffermarsi sui punti luminosi dell’esistenza, per attraversare, come un funambolo, l’oscurità, il vuoto. Un livre de chevet, di meditazione che apre il lettore alla vita e al mondo, con Valéry, Rimbaud, Proust, Maurice Scève, Schubert in sottofondo e la piccola Hélène, di due anni, che ci racconta “il miracolo delle stagioni sul suo viso.”

    Christian Bobin

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    Autore / Autrice : Christian Bobin
    Tipologia : Ebook - Libro
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