Descrizione
«Da noi nascondiamo la faccia. Il corpo, non conta. Il corpo va nudo sotto il sole, il biondo sole che arde di giorno, che arde la notte.
Da noi infatti non c’è notte. Ciò che chiamiamo notte lo è per comodità, quando l’amore va incontro agli innamorati, quando due corpi si stringono l’uno contro l’altro come due spighe di grano sotto lo stesso vento.
Anche quando fanno la notte, gli amanti non si mostrano la faccia. Proibito. Intoccabile. Impensabile.
Nessun volto allo scoperto, mai.
I corpi, la minuziosa contemplazione dei corpi, delle pieghe di una pelle, dei fremiti di una schiena, delle luci d’una mano, sì i corpi adempiono a meraviglia quella funzione di conoscere che da voi viene attribuita alle facce.»
Editrice: Servitium
ESTRATTI dal libro
Leggerezza è la nostra legge.
La leggerezza, voi non l’amate né nella parola, né nel sangue, né in nessun altra cosa. La cacciate da ogni luogo aggrottando le sopracciglia come una mucca scaccia con la coda una mosca importuna.
Torniamo alle cose serie, voi dite, torniamo a quelle cose che, per essere serie, non possono che essere rigorose.
Per la verità avete la morale. Per l’amore la ragione. Per il canto la gabbia. Per tutte le cose avete la gravità necessaria, l’ombra sufficiente. […]
***
Se uno procura la morte, è perchè è già morto. Chi uccide, lo fa per mancanza d’aria. Quelli che fanno il male li chiamiamo “mal respiranti”. Noi non puniamo il criminale, lo aiutiamo a ripristinare in sé la respirazione naturale. Portiamo i nostri assassini nel bosco. Chiediamo loro di prestare attenzione al chiacchierio delle foglie, al recitare delle sorgenti e al sentenziare del vento. Chiediamo loro di starci quanto vogliono, di non dimenticare nulla e di raggiungerci poi nella radura, per raccontarci tutto. Quando tornano, diciamo loro questo: inoltratevi di più nel bosco, là dove il verde diventa nero. Chiudete gli occhi. Ascotate ciò che, in voi, è come la foglia, come la sorgente, come il vento. Quel tempo è il più lungo. Dopo alcuni mesi il primo ritorna e inizia a cantare, nel mezzo della radura. Perchè da noi il canto è rimedio, il canto è luce, il canto è verità, pura respirazione del vero nel vero, dello spirito nello spirito, del cuore nel cuore. Quando la sua voce s’invola fino al cielo, imponendo il silenzio agli uccelli intorno, allora sappiamo che è guarito, e guarito bene: non più pietre sul respiro, ne cenere sull’anima.
L’autore
Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
---|---|
Autore / Autrice |