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Un’appassionante e convincente apologia della bicicletta: della sua bellezza e saggezza, della sue virtù come alternativa alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Illich nota acutamente che la bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione. Ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno

La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro percorso in dieci minuti costa all’uomo 0,75 calorie). Il veicolo a motore entra invece in concorrenza con tale energia.

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Categorie: , Anno 2006

Descrizione

Prima edizione: 1973

Gli indirizzi di politica energetica che verranno adottati nel decennio in corso determineranno la portata e il carattere delle relazioni sociali che una società potrà avere nell’anno 2000. Una politica di bassi consumi di energia permette un’ampia scelta di stili di vita e di culture. Se invece una società opta per un elevato consumo di energia, le sue relazioni sociali non potranno che essere determinate dalla tecnocrazia e saranno degradanti comunque vengano etichettate, capitaliste o socialiste.

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Editore

Nota biografica

Ivan Illich, filosofi, storico e antropologo, nacque a Vienna da padre croato e madre ebrea sefardita. Sin da bambino si dimostrò estremamente ricettivo e versatile: conosceva l'italiano, il francese e il tedesco e poteva parlare questi idiomi alla stregua di lingue madri. Imparò in seguito il croato, il greco antico e lo spagnolo, il portoghese, lo hindi e altri idiomi.Prestò servizio come assistente parrocchiale a New York. Nel 1956, fu nominato vice-rettore dell'Università Cattolica di Porto Rico, e nel 1961 fondò il Centro Intercultural de Documentación (CIDOC) a Cuernavaca in Messico, un centro di ricerca che realizzava corsi per i missionari del Nord America. Ordinato sacerdote a Roma nel 1951 e attivo nelle diocesi di New York, Ponce (Puerto Rico) e Cuernavaca (Messico), interruppe volontariamente.

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