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Nella piattezza del paesaggio emiliano sopravvivono ancora costruzioni che nessuno si fermerebbe a guardare perché prive di attrattiva spettacolare: sono case abbandonate, ridotte a ruderi, che attendono di essere riscoper te. In un’epoca pervasa dall’abitudine a dimenticare, Giancarlo Pradelli attraverso queste immagini ci fa scoprire il piacere del silenzio, dell’assenza; il suo punto di vista è quello dell’osservatore che nonostante la malinconia di una civiltàrurale ormai scomparsa, sa cogliere la dignitànelle cose create dall’uomo. Immagini in bianco nero essenziali, concise, che non conoscono retorica. Attraverso giochi di luce ed equilibri compositivi non casuali, le forme scheletriche rivelano soluzioni architettoniche trasformate dalla situazione di abbandono e acquistano nelle foto di Pradelli una straordinaria condizione di grazia e di sapiente eleganza.

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Descrizione

Giancarlo Pradelli, nato nel 1966, vive e lavora a Modena. Ha lavorato per LifeThe TimesPhotoCorriere della SeraLa RepubblicaLa StampaSpecchio. Le sue fotografie sono presenti nelle collezioni della Bibliothèque Nationale de France a Parigi e al CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) presso l’Universitàdi Parma. Ha pubblicato Eolie (2005), Pierluigi Ghianda (2006) e Sutor Mantellassi (2011) presso 5 Continents Editions.
Andrea Emiliani, critico d’arte, giàSoprintendente per il patrimonio storico e artistico dell’Emilia Romagna e direttore della Pinacoteca nazionale di Bologna, è stato docente di Museografia e Storia dell’arte all’universitàdi Bologna; attualmente è ispettore onorario per la Didattica dei musei del Patrimonio artistico e storico nazionale del ministero per i Beni e le attivitàculturali. Critico d’arte, ha collaborato alla riorganizzazione di diverse pinacoteche.

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