Promozione: 4 libri collana “Vocabolario dell’arca”
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In StockL’autrice esplora le diverse tipologie ascetiche indicate dalla tradizione indiana a partire dai testi sanscriti delle saṃnyāsa-upaniṣad, le upaniṣad della rinuncia, ampie porzioni delle quali vengono offerte in traduzione italiana.
Spaziando tra le regole previste per le categorie sociali e gli stadi di vita, i fini che l’uomo deve realizzare nel corso dell’esistenza, l’impegno nel mondo e il suo abbandono alla ricerca del Sé, questo libro mette in luce la filosofia e la “poesia” del saṃnyāsa, concedendosi, in chiusura, la fulminea visione di una rinuncia al femminile, possibilità da sempre marginalizzata.
Passando in rassegna studi e scoperte ottenuti nell’ambito delle neuroscienze, Chiara Della Libera ci svela i meccanismi di natura fisiologica e psicologica coinvolti nel nostro modo di esperire il mondo attraverso la visione. A essere posto sotto la lente d’ingrandimento dell’analisi linguistica e concettuale è un termine – conoscenza appunto – tra i più ricchi di implicazioni e significati filosofici, etici e antropologici. Una conoscenza che l’autrice indaga scientificamente, allo stesso tempo con chiarezza e fascino, e che palesa tutto il suo potenziale umano esprimendosi, a seconda dei casi, come conoscenza semantica, nozionistica, affettiva.
Ragionare di identità, senso di appartenenza e comunità è sfida complessa da vincere, perché è fin troppo semplice, invece, rimanere imbrigliati – puntualmente cercando di non farlo – in definizioni costruite nel linguaggio ma non sempre aderenti alla realtà, mutevole per natura. Eppure, Sonia Coluccelli riesce nell’impresa proprio abdicando alla possibilità di una vittoria, riflesso di modelli sovranisti e maggioritari, e incardinando la sua riflessione su una parola che intrattiene con il resto, la parte di iceberg che nella dinamica dell’incontro rimane sommersa, una relazione precisa ed esatta in quanto sovversiva, plurale, aperta. Dialogo, non solo lemma ma forma mentis, che tiene conto della continua messa in discussione di sé e del proprio punto di vista. Dialogo senza retorica, nato nell’ascolto grazie alla militanza interculturale dell’autrice e alla sua esperienza nei campi profughi bosniaci. Dialogo come quello intrattenuto con la figlia, Irene Lashin – papà egiziano e musulmano, mamma italiana e cattolica francescana – dalla quale impara ad abitare la «terra di mezzo» mentre le ricorda che la convivenza delle prossimità non implica assimilazione dei modelli culturali.Ragionare di identità, senso di appartenenza e comunità è sfida complessa. Troppo facile rimanere imbrigliati in definizioni costruite nel linguaggio ma non sempre aderenti alla realtà, mutevole per natura. Eppure, Sonia Coluccelli riesce nell’impresa incardinando la sua riflessione su una parola fondamentale: DIALOGO. Un libro senza retorica nato dalla militanza interculturale dell’autrice e dalla sua esperienza nei campi profughi bosniaci. Dialogo come quello intrattenuto con la figlia, Irene Lashin – papà egiziano e musulmano, mamma italiana e cattolica francescana – dalla quale impara ad abitare la «terra di mezzo».