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Nove poete dell’Italia contemporanea si misurano con un genere antico quanto la poesia, quello dell’invettiva. Un’antologia sorprendente dove voci potenti quanto eterodosse compongono i loro personalissimi j’accuse mischiando sdegno e ironia, rabbia e comicità, pubblico e privato. Un’antologia che è un pugno nello stomaco, ma anche l’importante conferma che la poesia contemporanea può essere usata come strumento vivo e vibrante e che la potenza eversiva della parola non è solo un modo di dire.

Il cielo è vuoto

Il cielo è vuoto
i santi hanno divorato le aureole
le anime hanno violentato i corpi
gli angeli hanno barattato le ali con televisori schermo 3d
la Madonna chiede il pizzo sull’acqua di Lourdes
il Pargolo Divino uccide per gioco
San Francesco ha macellato il bue
L’asinello è stato nominato presidente di tutto
Maria Maddalena ha ricominciato a battere, poi ha smesso,
fa la maitresse, conviene di più
Lo Spirito Santo fa il testimonial di miracoli
per un’industria farmaceutica del Nord
Dio si è fatto beccare, non era morto, faceva finta:
passa il suo tempo in Thailandia, tutti sanno cosa fa lì
San Giuseppe ha perso tutto a strip poker
Santa Chiara si è fatta una plastica al seno e posa per Playboy
La speranza si è suicidata
Le colpe dei padri son ricadute sui figli
Gli ultimi sono stati massacrati dai primi
I ricchi son passati per la cruna di un ago
La trave nei tuoi occhi ha sfasciato i miei
Il cielo è vuoto
Puzza di sangue l’amore tradito
Che tu sia maledetto
Il tuo cuore è un assassino
Il mio non si trova più

Alessandra Racca

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