L’AMORE, IL SILENZIO E LA BELLEZZA nella poesia di ogni tempo e paese
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In Stocktitolo: L’amore, il silenzio e la bellezza
sottotitolo: nella poesia di ogni tempo e paese
autore: Massimo Morasso
postfazione: Daniela Bisagno
formato: 12 x 20,5 cm
pagine: 128
anno: 2020
prezzo: 12 euro
isbn: 9791280008114
Descrizione
“Non si dia alcun credito alla mitologia della mitezza in poesia: non ci sono esseri più duri dei poeti, che devono portare a incandescenza la materia spirituale con la quale osano trattare.”
Versi che raccontano l’amore, il silenzio e la bellezza sono al centro di un’intensa operazione interpretativa in cui l’autore condensa e distilla l’esserci nel mondo. Partendo dalle citazioni di opere altrui, tutte legate ai tre nuclei tematici ed esistenziali che si palesano in dettaglio e sguardo d’insieme, principio e fine, origine ed eterno, vengono poi sviluppate profonde riflessioni che, come un caleidoscopio, gettano luce su molteplici, e moltiplicate, immagini ideali. Una scrittura cristallina si vivifica in nuove domande poetiche, apparizioni oltre le visioni, ovvero sguardo potenziato che si fa doppio e triplo nell’udito e nel sentire del corpo. Le Sacre Scritture, Dante, Cavalcanti, Yeats, Novalis, Dickinson, Paz, Pound, Shakespeare, Petrarca, Cvetaeva, Saffo, Hölderlin, Rilke e molti altri divengono incipit scelti, linguaggio selezionato che alimenta rinnovati ancestrali discorsi, infinite voci dello stesso Verbo: coniugate dall’autore e, quindi, dalla risvegliata immaginazione del lettore.
Informazioni aggiuntive
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Difficile, se non impossibile, leggere questo libro, senza soggiacere alla potenza iconica che si sprigiona dal titolo, con quella triade d’eccezione – amore, silenzio, bellezza –, qui convocata a suggerire, oltre ai cardini tematici, gli snodi figurali di un percorso sapienziale dove il linguaggio, i nomi, ci vengono incontro come grandi allegorie. Si tratta di immagini volte a sollecitare la nostra capacità visiva e visionaria (la facoltà noetica dello sguardo e del cuore), prima ancora delle nostre capacità intellettuali. Sicché, senza forzare troppo la fantasia, potremmo anche credere di trovarci di fronte alle pale di un trittico (…) dinanzi alle quali Morasso si interroga (…) più che con il piglio dell’interprete, intento a “mostrare un senso”, con quello dell’esegeta, inteso a spiare, in quelle opere, le modalità del prodursi (segreto) di una fania, la quale è, insieme, paradossalmente, eclissi, sparizione dell’immagine (divina): non icona, ma sua “forma cava”, appunto. (…) Si tratta, per l’esattezza, di una raccolta antologica di versi, tratti dalle opere degli autori più disparati, italiani e stranieri, antichi, moderni e contemporanei – si parte dalla Bibbia e da Saffo, per arrivare a Mandel’stam, Cvetaeva, Celan, Luzi, Kinnell, passando per gli immancabili Hölderlin, Novalis e Rilke – suddivisa in tre sezioni. Una collettanea di frammenti poetici incardinati su questi tre grandi nuclei tematici, seguiti da un breve com-
mento o da una riflessione in limine. (…)
(dalla postfazione di Daniela Bisagno)
Massimo Morasso è nato a Genova, dove vive e lavora. Germanista di formazione, studioso della poetica di Rilke, ha scritto libri di saggi, poesia e critica letteraria, e tradotto in volume da tedesco e inglese (Yvan Goll, William Butler Yeats, Ernst Meister e David Jones). È autore della “Carta per la Terra e per l’Uomo”, un manifesto di etica ambientale sottoscritto da poeti e scrittori di 48 nazioni. È l’ispiratore del movimento anagogico in poesia.
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