L’AMORE, IL SILENZIO E LA BELLEZZA nella poesia di ogni tempo e paese
Disponibile anche in Versione Digitale€5.90 – €12.00
In Stocktitolo: L’amore, il silenzio e la bellezza
sottotitolo: nella poesia di ogni tempo e paese
autore: Massimo Morasso
postfazione: Daniela Bisagno
formato: 12 x 20,5 cm
pagine: 128
anno: 2020
prezzo: 12 euro
isbn: 9791280008114
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(AnimaMundi Edizioni, Giugno 2014) – Traduzione di Maddalena Cavalleri – Testo originale francese a fronte
Ho sempre scritto solo così: trasportato da qualcosa di più leggero di me, in braccio alla vita brulicante, allo sfavillante vocio del vivere. Ci vuole tempo per raggiungere l’innocenza del giorno. Ci vuole tempo per giungere alla semplicità di una lingua. Ci vuole tempo per imparare e ancora più tempo per ridere di ciò che si è appena imparato. Ridere del proprio sapere come della propria ignoranza. Ridere con la primavera negli occhi, l’infanzia nella voce, la pioggia nei libri. Perché nei libri piove. Una pioggia sottile scivola sulle pagine, scende sul cuore.
dall’introduzione al libro di Gianfranco Bertagni
“Vi sono autori riguardo ai quali il leggerli è quasi un offenderli, uno sporcarli. C’è una purezza che ad accostarla troppo ti fa sentire indegno nell’intrattenere una qualche forma di rapporto – anche pure di distanza – con essa. Tra questi autori, sicuramente vi è Christian Bobin. La cui scrittura riesce a raggiungere un’altezza, che è altezza sottile prima che letteraria, giunge a trasformarsi in un’elogio tale della semplicità che ad avvicinarla, l’esito non è, come ci si aspetterebbe, un conclusivo ristoro in se stessi, ma primariamente un principio di tremore, quel senso del tremendum che è proprio dell’accostamento al sacro. In questo caso la sacralità dell’assolutamente manifesto e nudo darsi dell’evento.“
€4.90 – €11.40-5%Autore : Christian BobinAnno : 2015Tipologia : Ebook - LibroCollana : Scrittura nuda
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Versione Digitale / Standard
120 pagine | AnimaMundi 2011
Estratti dal libro
È solo una questione di tempo. A volte il tempo di una vita, a volte quello di uno sguardo. Altre volte quello di un gesto o di un pensiero imprevisto. Prima o poi la maschera che indossiamo dovrà cedere. E noi ci ritroveremo nudi al centro del cuore.
La nostra vita sociale conosce una grave crisi, una vera agonia e non c’è cura possibile a questo dolore dell’assenza di sé a sé stessi. Ma una strada forse è percorribile e sta nell’accorciare la distanza che ci separa da ciò che sentiamo, non ignorando più ciò che ci chiama e ci guida nel nostro intimo. Forse questa agonia potrà mutare in una gravidanza e ciò che l’umanità si accinge a partorire è l’essere umano vero, l’essere umano nudo, che non si nasconde più dietro ad alcun ruolo, dietro ad alcuna maschera, tanto nella sua sfera affettiva privata quanto nel ricoprire un incarico pubblico, perché ha compreso che non è necessario nascondere niente. Null’altro è il paradiso se non questa nudità. Il fiore non si nasconde, è nudo. Ecco perché lo ami. Lo guardi, lo vedi, ti raggiunge la sua fragranza e perciò lo ami. Se lui si mascherasse non lo potresti apprezzare e amare. Perché tu continui a nasconderti allora? Non c’è altra strada, se vuoi essere visto e apprezzato per ciò che sei, devi mostrarti per ciò che sei, devi rischiare di metterti a nudo.
*
Quanta violenza ci facciamo ogni mattino
a metterci di corsa nei nostri panni
senza svuotare mai le tasche
portare molto peso.
Tenere fede alla velocità
tenere fede alla fretta
senza porgere mai l’orecchio
a ciò che grida o bisbiglia in noi.
È questo vivere?
Noi non abbiamo colpa
l’umano sta seppellito in noi
richiede il tempo di una lenta
caritatevole attenzione.
*
C’è una stanchezza derivante dal non sapere abitare la nostra ferita, i nostri stati d’anima, le nostre emozioni. E dall’investire le proprie risorse interiori del difenderci continuamente da noi stessi, nel fare muro, nel temere, nell’arginare quello che sentiamo e siamo, nel costringerci ad essere altro da ciò che sentiamo e siamo.
*
Tempo, tempo, tempo,
non tempo per fare tempo per sentire,
per entrare dentro
alle sensazioni,
per non abortirle.
Tempo per respirare
piano
nei pensieri
che scorrono come nuvole.
Tempo per nutrire
l’attesa
di una nuova chiarezza.
Non farsi mangiare, inghiottire,
dalla fretta.
Nient’altro ci viene chiesto
se non d’abitare
questo corpo che cammina,
questa mente senza direzione,
questo respiro come un campo incolto.
Siamo in un esilio trasparente,
abbiamo dimenticato il nome delle cose.
*
Per sentire ci vuole tempo e una resa.
Una sconfitta temporanea della volontà, del fare. Il pensiero viene dopo.
Prima c’e’ l’ anima che accogliamo sentendola. Sentendola, la riceviamo.*
La persona comune e il poeta.
Ho sempre pensato che la linea di confine tra la persona comune e il poeta fosse sottile e piuttosto labile. Ciò che la persona comune rimuove da sé frettolosamente, il poeta accoglie a sé curioso. Ciò che per la persona comune rappresenta una perdita di tempo, per il poeta è dimora e impiego fisso. La persona comune cerca di liberarsi da ciò che la opprime, da ciò che è nell’anima come un peso, distraendosi. Il poeta affonda nella sua pesantezza e trova le parole per cantarla. Così si rende leggero e rende più leggero il mondo. Il poeta abita nella stessa casa in cui abita la persona comune, abita lo stesso mondo, ha persino gli stessi occhi.La bellezza di alcuni volti mi stordisce sempre. A volte un poeta attende le parole come chi è sotto l’effetto di un veleno attende l’antidoto. Da un momento all’altro potrebbe morirne. E di fatto muore, ma è una morte figurata, come un risucchio d’aria, un declino del respiro, un offuscamento dell’anima. A volte le parole vengono dai volti. A volte le parole vengono tutte insieme e non si sa come afferrarle per non farne sfuggire nessuna. Ma, come nella vita, come con le cose belle, è soltanto una questione di paura che ci fa temere di perdere qualcosa di importante. Ciò che ci riguarda pone l’attenzione su di noi e ci cerca ovunque. Non c’è davvero modo di sfuggirgli. Le cose che ci stanno a cuore, sono loro a occuparsi di noi, venendoci incontro nel momento appropriato e offrendosi al nostro sguardo. Ciò che ci attrae ha sempre qualcosa da raccontarci.
Info sull’autore
Giuseppe Conoci, 46 anni, vive a Otranto. Da sempre utilizza la scrittura come strumento di ricerca interiore, come via per radunare ciò che nell’anima resta spesso confinato ai margini, ignorato oppure disperso. Nel 2000 fonda AnimaMundi: libreria, etichetta discografica e casa editrice.
€4.90 – €12.00Autore : Giuseppe ConociAnno : 2011Tipologia : Ebook - LibroCollana : Scrittura nuda
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PROMOVersione Digitale / Standard€4.90 – €5.00-59%Autore : Dario MuciAnno : 2011Tipologia : CD+Libro - Digital Download
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Noi siamo “segni di un’ortografia divina”, alberghiamo un canto, a volte sommesso e strozzato come la voce dei migranti, altre incredibilmente libero e leggero, quando ci lasciamo raggiungere da immagini di sogno in volo.
La poesia non si scrive solo col sangue, non sempre è la spremitura di un doloroso frutto e neppure carne che si sfilaccia.
Per molti abita le biografie ma è grande quando se ne sbarazza.
Se la poesia oggi non si mostra più come “un’articolo di prima necessità al pari del pane” nei periodi di sciagure e carestie collettive, essa di fronte al dolore del mondo, all’Anima che si nasconde, è testimonianza e cura possibile di una “società liquida” in cui “le sofferenze individuali non sono più sincronizzate”.
Sembra che gli artisti abbiano un rapporto privilegiato con l’ES, magicamente descritto dal “Kaiser” Groddeck come “entità prodigiosa”, ubiquitaria e totipotente, che dirige tutto ciò che gli umani fanno, una forza travolgente e imperscrutabile che ci vive anche quando pensiamo di essere noi gli artefici del nostro destino.
Questa possibilità di entrare a stretto contatto con l’ES, senza esserne travolti sarebbe per molti alla base della creazione poetica.
Il saggio si propone di riattraversare la letteratura che ha direttamente o più velatamente riconosciuto il proprio debito a Groddeck per arrivare a interrogare autori significativi del nostro tempo sul tema fondamentale posto dall’analista selvaggio, ovvero che “il poeta sia costretto a comporre ricorrendo a simboli e raggiunga la massima efficacia quanto più rimane nell’inconscio”.
Completa il volume una selezione di poesie di ciascun autore intervistato tra cui:
Franco Loi,
Milo De Angelis
Maria Grazia Calandrone
Donatella Bisutti
Franca Mancinelli
Fabio Pusterla
Franco Buffoni
Umberto Piersanti
Laura Liberale
Giovanna Rosadini
Francesca Serragnoli
Miro Silvera
Giovanni Tesio
Alessandro Defilippi
AnimaMundi Edizioni, settembre 2017
Progetto grafico e impagninazione: Valentina Sansò
€18.00€9.90-45%Tipologia : LibroAnno : 2017
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«La leggerezza custodisce, forse, segreti di profondità. La sfida di questa mia leggera scrittura è tutta qui. Nel provare a coniugare leggerezza e filosofia, superficialità e radicamento.
Insegnarlo a me… che sono stata una bambina pesante. E che sto lottando per imparare a intrecciare effimero e forte.» Antonia Chiara ScardicchioAntonia Chiara Scardicchio è docente e ricercatrice in Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Foggia; dal 1997 si occupa di ricerca e didattica con approccio sistemico nei contesti della formazione, dell’educazione e della cura, coniugando scienze della complessità e resilienza, epistemologia ed estetica. Nel marzo 2014 ha ricevuto il Premio Italiano di Pedagogia (istituito dalla Società Italiana di Pedagogia) per il volume Il sapere claudicante. Appunti per un’estetica della ricerca e della formazione (Bruno Mondadori, 2012). Dal 2016 è Ricercatrice Associata al CNR-Roma. Nel gennaio 2015, insieme con le edizioni lameridiana, ha fondato la prima Hope School italiana. È autrice di pubblicazioni internazionali e nazionali: saggi, articoli scientifici e monografie inerenti le connessioni.
€1.90 – €5.00-51%Anno : 2017Autore : Antonia Chiara ScardicchioTipologia : Ebook - LibroCollana : Piccole Gigantesche Cose
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Una lunga lettera. Il bisogno profondo dell’altro. La voglia di scrivere, di passeggiare, di leggere. La scrittura ausculta il battito del tempo: un pomeriggio di dicembre, la neve, l’incedere improvviso della primavera, le voci dei bambini che giocano all’aperto. I libri sulla scrivania, mormorano, parlano. Il leggere e il pregare, due azioni, due gesti simili. Un perdersi nelle letture e nella vita pura, per trovare il nutrimento che aiuti a dare senso ai giorni. Un bambino si tuffa nella lettura per cercare, cercare… Un’irrequietezza, la sua, che rivela la consapevolezza sulla precarietà della vita. Eppure, Christian Bobin non vuole raccontarci l’oscurità, che ben conosce, ma soffermarsi sui punti luminosi dell’esistenza, per attraversare, come un funambolo, l’oscurità, il vuoto. Un livre de chevet, di meditazione che apre il lettore alla vita e al mondo, con Valéry, Rimbaud, Proust, Maurice Scève, Schubert in sottofondo e la piccola Hélène, di due anni, che ci racconta “il miracolo delle stagioni sul suo viso.”
€4.90 – €11.40-5%Autore : Christian BobinTipologia : Ebook - LibroCollana : Scrittura nuda
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